da Medea
Sono giorni che su facebook gira una foto di Federica Pellegrini con una battuta per didascalia.
Sono giorni che su facebook gira una foto di Federica Pellegrini con una battuta per didascalia.
Noi, come altri gruppi, abbiamo
denunciato quello che la foto in realtà rappresenta, non una battuta
per far ridere ma un commento (neanche troppo sottile) sessista.
Come si può vedere dallo screenshot
seguente il commento banale di un uomo non poteva mancare.
Personalmente non ho simpatia per
Federica Pellegrini così come non ho simpatia per Daniela
Santanchè.
Ciò non toglie che l'una e l'altra meritano di essere messe in discussione per i meriti o demeriti che hanno e che sicuramente non dipendono dalle posizioni sessuali scelte o dalla frequenza con la quale decidono di fare sesso.
Ciò non toglie che l'una e l'altra meritano di essere messe in discussione per i meriti o demeriti che hanno e che sicuramente non dipendono dalle posizioni sessuali scelte o dalla frequenza con la quale decidono di fare sesso.
E questo comportamento non è
femminismo ma pura e semplice civiltà.
Le donne che fanno parte di questo
collettivo hanno più volte attaccato le immagini sessiste
indipendentemente dal fatto che venissero da destra o da sinistra
perchè non hanno mai nascosto la testa sotto la sabbia e hanno
riconosciuto che i “compagni” non sono migliori dei “camerata”
quando ci si rivolge ad una donna.
Chi ha seguito le olimpiadi saprà che
il compagno di Pellegrini, Filippo Magnini, non ha conseguito
eccellenti risultati alle olimpiadi eppure non ho visto girare foto
con didascalie a sfondo sessuale.
Mi chiedo: Filippo Magnini a rana,
delfino e pecora non dà il meglio di sé?
Oppure Filippo Magnini a rana, delfino
e pecora non fa ridere?
Qualcuno ha pensato bene di fare
battute sulla sua disciplina (stile libero nelle distanze brevi) e la
brevità dei suoi rapporti sessuali?
Ovviamente no.
Non ci sarebbe stato nulla da ridere,
così come non c'è nulla da ridere su Pellegrini o Santanchè o
Carfagna o le veline (e potrei continuare ad oltranza).
E se qualche mente brillante avesse
concepito una battuta così divertente Le Arrabbiate l'avrebbe
denunciata come sessista perché il sessismo non è solo contro le
donne ma anche contro gli uomini e spesso perpetrato dagli stessi
uomini.
Non cogliamo la provocazione del
commento sul '68 (anno in cui non ero neanche nei pensieri di mia
madre, ancora bambina) né sul cercarsi le battute (alcune donne
hanno già risposto in modo intelligente sottolineando l'ignoranza di
chi crede che una minigonna attiri lo stupro o una vita sessuale
serena attiri sessismo) ma approfittiamo per ampliare il discorso e
farci-farvi delle domande.
Torniamo sulla coppia
Pellegrini-Magnini.
Scarse prestazioni sportive per
entrambi, sulla prima si fa del sessismo (per gli intolleranti alle
parole del femminismo vagamente sessantottino la chiamiamo ironia
sessuale) sul secondo no.
Perché? Perché l'umiliazione della donna in campo sessuale diverte e sollazza il patriarcato?
Perché? Perché l'umiliazione della donna in campo sessuale diverte e sollazza il patriarcato?
Eppure la posizione della pecora è la
più agognata, ho visto uomini supplicare come bambini capricciosi
davanti ad una gelateria per poterne avere un assaggio.
Francamente apprezzo la pecora,
apprezzerei anche la rana e il delfino se sapessi farli, apprezzo
qualunque cosa possa rendere piacevole lo scambio di effusioni con
l'uomo che scelgo di frequentare, che dia piacere a me e che dia
piacere a lui.
Perché trasformarla in offesa, in cosa
disdicevole?
E badate bene che il motivo non è
molto distante dalla minigonna e lo stupro.
La posizione della pecora o la
minigonna diventano armi e offese perché il sesso non è cosa da
donne.
Una donna che vive liberamente la
propria sessualità non solo per il compagno ma anche per se stessa,
che non ha pudore nell'esplorare e nell'esplorarsi fa paura.
Terrorizza perché il sesso è un campo
maschile, perché finché il sesso rimane una cosa da uomini gli
uomini pigri ed egoisti non devono sforzarsi più di tanto in
creatività e fantasia dal momento che loro non hanno bisogno di un
sesso ragionato, basta un buco e un po' di sù e giù ma soprattutto
perché una donna che sconfina il territorio del sesso diventa
Soggetto e forse potrebbe voler guidare anziché lasciarsi condurre.
Qual è l'unico modo per tenere fuori
una donna da un territorio?
Rivoltare la paura, come lo specchio
riflesso quando si litigava da bambini.
Se quello che mi spaventa lo rifletto
sull'Altro ottengo una traslazione della paura.
E in questo modo la pecora e la puttana
diventano svilenti, offese, cose impure di cui vergognarsi e da cui
ri-fuggire.
Capito il meccanismo ci vuol poco a
ri-abilitare le parole abusate.
Quindi, cara Pellegrini, a pecora sei
brava, ma è a rana e delfino che dai il meglio.
Le Arrabbiate
Le Arrabbiate
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.