mercoledì 17 agosto 2011

L' hijab (velo) delle donne in Occidente

Quando Fatema Mernissi (sociologa, femminista) andò per comprare una gonna in un negozio di New York e la commessa  la informò che non avrebbe trovato la sua taglia( la 46, stimò) a meno di andare in un negozio di misure speciali, Fatema si sentì  scioccata e umiliata. La commessa,una donna sulla cinquantina,le chiese da quale pianeta arrivava per  reagire in quel modo. Dal Marocco, rispose. In Marocco le taglie le gonne si fanno su  misura e i fianchi larghi sono una delle attrazioni principali di una donna.

Scrive Fatema nel suo libro, "L'Harem e l'Occidente": Qui ho vissuto la spiacevole esperienza di provare come lo stereotipo della bellezza vigente nel mondo occidentale possa ferire psicologicamente ed umiliare una donna". La commessa le confessò che manteneva la sua figura snella grazie alla schiavitù della dieta. Se fosse ingrassata avrebbe molto probabilmente perso il lavoro o sarebbe stata relegata ad una mansione inferiore.
" E tu vuoi dire che non controlli il tuo peso?"  domandò incredula a Menissi e andandosene aggiunse a voce alta: " Molte donne che hanno un posto di lavoro,molto bene pagato, legato al mondo della moda, potrebbero trovarsi in mezzo ad una strada se non seguisserò una ferrea dieta."

"Le sue parole erano talmente chiare e la minaccia aveva una tale carica di crudeltà, che mi resi conto per la prima volta che, forse, la taglia 38 era una restrizione anche più violenta del velo islamico".

"Si, penso di aver trovato la risposta al mio enigma. A differenza dell'uomo mussulmano,che impone il suo dominio attraverso l'uso dello spazio (escludendo la donna dall'arena pubblica), il maschio occidentale manipola il tempo e la luce. Per quest'ultimo una donna è bella solo quando dimostra (eternamente) quattordici anni. (...) Fissare questa immagine di bambina come iconografia della bellezza ideale condanna la donna matura all'invisibilità".
Fatema Menissi conclude che queste attitudini sono "più pericolose e ambigue di quelle mussulmane", perché " il tempo è meno visibile, ma più fluido che lo spazio". Le donne devono dimostrare di essere belle, che smettere di essere infantili è da stupide...e l'arma usata contro le donne è il Tempo. La violenza che implica questa frontiera del mondo occidentale è meno visibile perché non attacca direttamente l'età ma viene mascherata come scelta estetica".

La Menissi afferma che in quel negozio non solo si sentì male ma anche inutile. Espone così il meccanismo utilizzato con il velo nel mondo mussulmano o contro la donna nella Cina feudale dove le donne si bendavano i piedi." Non è che i cinesi obbligavano le donne a fasciarsi i piedi per evitare la normale crescita: semplicemente definivano l'ideale di bellezza.
Non si obbliga nessuna donna a fare la dieta,semplicemente si rifiuta chi non entra nel modello imposto. Un solo modello identico per tutte, tutte uguali.

A partire da ciò incontra le risposte che mancano in Naomi Wolf e Pierre Bordieu. Naomi Wolf descrive modelli che pesavano una generazione fa, che era meno dell'8% nella media femminile; mentre oggi il divario è del 23%. La Wolf afferma che la taglia piccola ideale è una delle cause dell'anoressia. " L'assoggettamento ai regimi alimentari è il sedativo più potente della storia delle donne : una popolazione silenziosamente sconvolta è una popolazione più facile da gestire" ha rilevato la Wolf. La preoccupazione per il peso provoca" un collasso virtuale dell'autostima" e la riduzione calorica conduce ad una personalità caratterizzata da " passività, ansietà, e brusco cambiamento di umore". I disturbi alimentari provocano nevrosi e perdita di controllo. Coloro che ci controllano sono industrie gestite da uomini: moda, cosmetica, chirurgia plastica, industria alimentare, pornografia.

Pierre Bordieu spiega in " La dominazione maschile" che la violenza simbolica è una forma di esercizio del potere,che si ripercuote direttamente sul corpo di un'altra persona,come per magia, senza apparente coercizione fisica.
Non si tratta di un'imposizione esterna, ma noi stesse ci sentiamo libere e uguali agli uomini,indossiamo i tacchi a spillo, ci iniettiamo botulino,facciamo la dieta del carciofo,continuiamo a renderci sex  riducendoci a oggetto di desiderio. Afferma Bordieu:" Confinando le donne allo status di oggetti simbolici,che sempre saranno guardati e percepiti dall'altro, il dominio maschile le colloca in uno stato di costante insicurezza.Dovranno lottare senza sosta per risultare attraenti, belle e sempre disponibili"

Dopo aver ringraziato Allah per averle evitato la tirannia della taglia 42, Fatema Menissi si chiede: " E' possibile organizzare una manifestazione politica credibile e scendere per le strade a protestare e urlare che ci hanno calpestato i diritti umani, perchè non è possibile non trovare la gonna che una donna cerca?".


(traduzione di Lia Di Peri) 

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