sabato 11 agosto 2012

Quante bestie ha zio Tobia?

da Medea

Sono giorni che su facebook gira una foto di Federica Pellegrini con una battuta per didascalia.
Noi, come altri gruppi, abbiamo denunciato quello che la foto in realtà rappresenta, non una battuta per far ridere ma un commento (neanche troppo sottile) sessista.
Come si può vedere dallo screenshot seguente il commento banale di un uomo non poteva mancare.

Personalmente non ho simpatia per Federica Pellegrini così come non ho simpatia per Daniela Santanchè.
Ciò non toglie che l'una e l'altra meritano di essere messe in discussione per i meriti o demeriti che hanno e che sicuramente non dipendono dalle posizioni sessuali scelte o dalla frequenza con la quale decidono di fare sesso.
E questo comportamento non è femminismo ma pura e semplice civiltà.

Le donne che fanno parte di questo collettivo hanno più volte attaccato le immagini sessiste indipendentemente dal fatto che venissero da destra o da sinistra perchè non hanno mai nascosto la testa sotto la sabbia e hanno riconosciuto che i “compagni” non sono migliori dei “camerata” quando ci si rivolge ad una donna.
Chi ha seguito le olimpiadi saprà che il compagno di Pellegrini, Filippo Magnini, non ha conseguito eccellenti risultati alle olimpiadi eppure non ho visto girare foto con didascalie a sfondo sessuale.
Mi chiedo: Filippo Magnini a rana, delfino e pecora non dà il meglio di sé?
Oppure Filippo Magnini a rana, delfino e pecora non fa ridere?
Qualcuno ha pensato bene di fare battute sulla sua disciplina (stile libero nelle distanze brevi) e la brevità dei suoi rapporti sessuali?

Ovviamente no.
Non ci sarebbe stato nulla da ridere, così come non c'è nulla da ridere su Pellegrini o Santanchè o Carfagna o le veline (e potrei continuare ad oltranza).
E se qualche mente brillante avesse concepito una battuta così divertente Le Arrabbiate l'avrebbe denunciata come sessista perché il sessismo non è solo contro le donne ma anche contro gli uomini e spesso perpetrato dagli stessi uomini.

Non cogliamo la provocazione del commento sul '68 (anno in cui non ero neanche nei pensieri di mia madre, ancora bambina) né sul cercarsi le battute (alcune donne hanno già risposto in modo intelligente sottolineando l'ignoranza di chi crede che una minigonna attiri lo stupro o una vita sessuale serena attiri sessismo) ma approfittiamo per ampliare il discorso e farci-farvi delle domande.
Torniamo sulla coppia Pellegrini-Magnini.
Scarse prestazioni sportive per entrambi, sulla prima si fa del sessismo (per gli intolleranti alle parole del femminismo vagamente sessantottino la chiamiamo ironia sessuale) sul secondo no.
Perché? Perché l'umiliazione della donna in campo sessuale diverte e sollazza il patriarcato?

Eppure la posizione della pecora è la più agognata, ho visto uomini supplicare come bambini capricciosi davanti ad una gelateria per poterne avere un assaggio.
Francamente apprezzo la pecora, apprezzerei anche la rana e il delfino se sapessi farli, apprezzo qualunque cosa possa rendere piacevole lo scambio di effusioni con l'uomo che scelgo di frequentare, che dia piacere a me e che dia piacere a lui.
Perché trasformarla in offesa, in cosa disdicevole?

E badate bene che il motivo non è molto distante dalla minigonna e lo stupro.
La posizione della pecora o la minigonna diventano armi e offese perché il sesso non è cosa da donne.
Una donna che vive liberamente la propria sessualità non solo per il compagno ma anche per se stessa, che non ha pudore nell'esplorare e nell'esplorarsi fa paura.
Terrorizza perché il sesso è un campo maschile, perché finché il sesso rimane una cosa da uomini gli uomini pigri ed egoisti non devono sforzarsi più di tanto in creatività e fantasia dal momento che loro non hanno bisogno di un sesso ragionato, basta un buco e un po' di sù e giù ma soprattutto perché una donna che sconfina il territorio del sesso diventa Soggetto e forse potrebbe voler guidare anziché lasciarsi condurre.

Qual è l'unico modo per tenere fuori una donna da un territorio?
Rivoltare la paura, come lo specchio riflesso quando si litigava da bambini.
Se quello che mi spaventa lo rifletto sull'Altro ottengo una traslazione della paura.
E in questo modo la pecora e la puttana diventano svilenti, offese, cose impure di cui vergognarsi e da cui ri-fuggire.

Capito il meccanismo ci vuol poco a ri-abilitare le parole abusate.

Quindi, cara Pellegrini, a pecora sei brava, ma è a rana e delfino che dai il meglio.


Le Arrabbiate


                                                                           

martedì 7 agosto 2012

Giornaliste messicane in pericolo di vita

Il Messico è tra i primi paesi al mondo in cui la libertà di stampa è in grave pericolo. Le giornaliste, in particolare, sono doppiamente vulnerabili, per la loro professione e per il fatto di essere donne: l'arma della violenza sessuale si aggiunge alle altre forme di silenziare chi si dedica a investigare e a informare.



                                                                               
Le Arrabbiate