mercoledì 17 luglio 2013

Il Mujerismo* non è femminismo, né embrismo.

di  Shangay Lily,  femminista, scrittore, attivista.

                                                                                                   



Questa corruzione del femminismo che è il mujerismo sta vincendo la partita. E’ chiaro, la destra e il potere hanno di fatto molto interesse che trionfi questa ideologia e, quindi, il sostegno mediatico è impressionante. Basta guardare ogni giorno la televisione, cinema, teatro e, soprattutto avere il giusto umore per farlo. Ogni giorno ci dicono come deve essere una donna perché si possa considerare tale, ignorando il dato che per il mero fatto di possedere una vagina già lo è e tutto ciò che gira intorno a questa vagina è superfluo, discutibile e secondario. Tutto ciò che serve per essere una donna biologica (i parametri sono diversi quando si tratta di transessuali femminili, per chi vuole far deviare la discussione) è avere la vagina e se definiamo il femminile da altre caratteristiche psicologiche, entriamo nel regno della speculazione, mosso ovviamente, da interesse soggettivo.
Naturalmente, la trappola maggiore è ignorare fattori quali la classe, l’istruzione, la posizione, il denaro e razza, per calcolare la vera definizione di un essere umano.  Il mujerismo ha un enorme interesse a che l’unico fattore da utilizzare per definire la donna sia il sesso e preservare così tutte le trappole di genere, classe e razza che non si vogliono riconoscere come ostacoli. Il mujerismo è la nuova strategia per distrarre, annullare e neutralizzare le donne e gli uomini dalla lotta femminista. Per cercare di identificarlo vediamo quali sono le caratteristiche del donnismo.

1. Il mujerismo a differenza del femminismo, invece di mettere in discussione il machismo lo mantiene. Perché come il sessismo si basa sulle trappole dicotomiche, che il patriarcato ha così abilmente presentato come opposte, quando in realtà sono complementari nella sua missione di preservare un sistema egemonico machista: donna/uomo, bene/male, puttana/santa, maschio/effeminato, attivo/passiva, elegante/ordinario.

2. Classificare solamente in base al “genere” (un’invenzione sociale del potere secondo la posizione o classe) ugualmente al machismo che difende tutti gli uomini per il solo fatto, di essere superiori alle donne, il mujerismo sostiene che le donne sono tutte, per il solo fatto di combaciare nella categoria sessuale e generica, vittima, femminista ed eroina. Soprattutto il “ femminile”, vale a dire, le machiste.

3. Il mujerismo non distingue genere di sesso o classe di educazione. Il mujerismo non riconosce che il sesso (vagina/pene) è qualcosa di differente al genere (barba/trucco, attivo/passiva, stivali/tacchi, aggressività/tenerezza, capacità/ goffaggine, intelligenza/fascino, maturità/infantilismo, pubblico/privato e tutto quel lungo elenco di atavici stereotipi destinati a preservare l’egemonia dell’uomo bianco, ricco su qualunque donna o il femminile in generale.) Questa strategia distrae dal fatto che la classe sociale, in particolare, impedisce l’accesso nelle file di rappresentanti o eroine mujeriste, alle donne che dedicano parte della loro economia ad apprendere, a leggere, a studiare. Ergo, a mettere in discussione consapevolmente, invece di comprare ciò che il potere dice o costruisce come donne: profumi, depilazione, borse, vestiti, tintura e tutta la lista di costosissimi beni destinati a certificare la “femminilità”.

4. Il mujerismo riconosce i confini e i limiti imposti tradizionalmente dal machismo per punire qualunque essere umano che ponga in discussione la sua dittatura: omosessuali e donne libere (molte a sua volta, omosessuali) in particolare. In realtà, il mujerismo è la più lucida strategia che il patriarcato ha creato per indebolire il fronte femminista e rafforzare la posizione delle donne definite dalla regola castrante del “femminile”.

5. Il concetto di “femminile” è la pietra angolare su cui si costruisce il mujerismo in opposizione alla "liberazione" che definisce il femminismo.

6. il mujerismo compie letteralmente il grande errore con il quale ha cercato di escludere il femminismo: è solo l'altra faccia del machismo, ossia, applicare le regole del machismo agli uomini.

7. Alcune delle rappresentanti importanti del mujerismo sono Norma Duvall, María Teresa Campos (auto-dichiaratasi femminista, quando le sue preoccupazioni sono quelle del mujerismo: apparenza, femminilità e discorsi grossolani e volgari che crede di attaccare il patriarcato insultando gli uomini con gli stessi meccanismi che questi hanno utilizzato nei confronti delle donne), Merkel, Thatcher e tutto quel lungo elenco di donne politiche che cercano di far credere che qualsiasi donna di potere (anche se è stato delegato, fittizio o di paglia, al servizio del patriarcato) è una femminista che aiuterà davvero le donne ad avanzare con concessioni che confermano il potere dell’uomo bianco (e nero, asiatico o arabo, una volta di più).

Ho più volte fatto quest’analisi del mujerismo come la più pericolosa strategia per distruggere il femminismo, aspettando che si aprisse un dibattito che preoccupasse le nuove generazioni che hanno assimilato questo imbastardimento del femminismo. Al posto di questo sperato dibattito sono scattati invece commenti da squadroni di dispersi che sembrava avessero solo interessi per la semantica e insistevano che avrei dovuto chiamare ciò che denunciavo, embrismo (un termine inventato dalla destra per confondere la discussione) così che sono stato costretto a riprendere la problematica Più concretamente a chiarire l’uso dei termini.
Per cominciare bisogna parlare della trappola dell’equazione femminismo = opposto/contrario machismo. E’ la strategia che il patriarcato, il potere dominante e il machismo hanno utilizzato per svalutare il femminismo o tentare di ridurlo al livello del cavernicolo machismo. La campagna di propaganda è stata così mostruosa come pervasiva, così massiccia che la popolazione abbia finito con l’assimilare questa falsità come caratteristica propria. Una volta che ha questa falsa premessa, tutto ciò che si costruisce su questo sofisma, è destinata al fallimento. Perché se si pensa che il femminismo sia il contrario del machismo stiamo dicendo che il femminismo è uguale al machismo, ma al contrario.  Basterà quindi enumerare uno a uno quei terribili cavernicoli cliché di questo fallace pensiero maschilista, è attribuirli alle donne per ottenere il femminismo. Tutto ciò è un errore (e orrore). Il machismo applicato agli uomini da parte delle donne è ancora machismo.
Il femminismo è un’alternativa che non può essere analizzato con gli stessi parametri si di qualcosa che sorge da un errato pensiero o elaborazione.
Il machismo non è un sistema  ideologico elaborato dopo secoli di pensiero sviluppatosi nel corso dei secoli. Il machismo è semplicemente è un’aggressione, un modo di dominare un sesso, che ha qualcosa di prezioso per la specie umana, per la comunità (la capacità riproduttiva).
Il femminismo è un sistema filosofico, un pensiero che cerca di aiutare tutti gli esseri umani a cambiare questa difettosa società fondata sui precetti guerrieri d’invasione e conquista (da millenni sopravvivenza della razza umana).
Se abbiamo capito quindi che il femminismo non è semplicemente il contrario del machismo, capiamo anche che l’embrismo non è altro che l’altra faccia del sessismo. Pertanto, l’embrismo è il machismo più rudimentale applicato da uomini e donne come una specie di vendetta, che preserva il ciclo aggressore, il sistema, il sessismo. Il femminismo invece distrugge il sistema, lo mette in discussione, offre tutto un nuovo sistema. Questo è ciò che la gente (manipolata dal potere che si è sentito minacciato più che mai dal femminismo, senza dimenticarci che il primo si è costruito sulla schiavitù di un genere umano, le donne) non vuole capire.  Se insisto sul pericolo rappresentato dal mujerismo, è perché questo si è costruito sulla con-fusione, per appropriarsi del discorso femminista. L’embrismo no.  Nessuno accetterebbe un discorso embrista, però il mujerismo è sempre più diffuso. Questo si basa su “Noi donne”.  Si surroga una rappresentatività confusa e impostora che ha rubato visibilità al femminismo, condannandolo come estremista radicale. Il mujerismo appare come l’amabile sorella del femminismo, ma in realtà è sorella del machismo.
Il sessismo non si combatte, si evita. Sembrerebbe questo il motto della donna del XXI secolo (e non diciamo dell’uomo). La rassegnazione è l’unica strategia.
 Rassegnazione che colpisce tutto il mondo lavorativo, cinema e musica inclusi.
Tutto questo non cambierà se non si torna all’atteggiamento delle prime ondate del femminismo. Il machismo si deve combattere, metterlo in discussione, offrire l’alternativa.
Non si può paragonare il femminismo al machismo. Il sessismo è un ordine sociale che privilegia l’uomo in confronto alla donna, ma non pregiudica solo questa (anche se, però è la prima vittima), ma attraversa qualsiasi gruppo che è ai margini dell’uomo bianco, eterosessuale, ricco, che serve da modello egemonico. La misoginia, d’altra parte, s’indirizza esclusivamente alla donna semplicemente per essere detentrice di una vagina e utero. Particolarmente se il secondo è funzionale, perché l’utero è considerato dagli Stati come mezzo di produzione da sfruttare.

In questo stato di cose è davvero importante definire i nostri termini.

Note
Il termine mujerismo dovrebbe tradursi in italiano con donnismo. Preferisco però  continuare ad utilizzare il neologismo spagnolo.



http://blogs.publico.es/shangaylily/

(libera traduzione di Lia Di Peri)