martedì 30 agosto 2011

Messico: Calderon e il suo debito con le donne

(L'aumento del femminicidio dimostra la totale fallacia della "guerra" di Calderon e l'ampio disinteresse per la vita delle donne.)


 di Gladis Torres Ruiz

Nel quinto anno dell'amministrazione di Felipe Calderon, la politica di sicurezza e la guerra condotta contro il narcotraffico non si riflettono in una riduzione della violenza contro le donne e in un maggior accesso per esse alla giustizia, al contrario, l'impunità nei casi di femminicidio è in aumento, avvertono attiviste ed accademiche.
Lungi dall'essere più "sicure", dal 2006 le messicane rimangono più esposte alla violenza.

Secondo le statistiche del Ministero della Difesa nazionale ( SEDENA), riprese dalla Banca Dati  del femminicidio dell'Isis Internazionale,dal dicembre 2006 all'ottobre del 2009 sono state assassinate 3.726 donne.
L'Osservatorio Cittadino Nazionale del Femminicidio (OCNF) registra sulla base dei dati delle procure statali che dal gennaio 2009 al giugno 2010,sono stati commessi mille728 omicidi dolosi di donne in solo 18 Stati della Repubblica, di questi 890 sono stati definiti femminicidi.

Più risorse, più armi, più Violenza.

In cinque anni di gestione, il governo federale ha aumentato ogni anno i bilanci per le agenzie che guidano alla "guerra" contro il crimine. Secondo il documento " Elementi per la costruzione di una politica statale per la sicurezza e la giustizia in democrazia", l'Università Autonoma del Messico ( UNAM) e l'Istituto americano di Diritto Costituzionale (IIDC) sottolineano che la spesa pubblica per la sicurezza e dell'ordine pubblico in ambito federale è dal 2007 quasi raddoppiata. Sono stati assegnati quest'anno 66.00031milioni di pesos (mdp). Il bilancio destinato a combattere la violenza contro le donne è anche'esso duplicato passando tra il 2010 e il 2011 passando da 65 milioni di pesos a 110 mpd.

Il paradosso è che la cifra approvata per questa voce rappresenta solo il 10% della spesa totale per combattere la criminalità.

... In questi cinque anni l'opacità nella gestione delle risorse federali è stata costante. Per esempio, nel 2008 furono assegnati alla Segob (Ministero degli Interni) dalla quale dipende la Commissione Nazionale per Prevenire e Sradicare la Violenza contro le Donne (Conavim) 40milioni di pesos per istituire il Fondo Nazionale per Attenzionare la Violenza di Genere e la Diagnosi Nazionale per tutte le forme di violenza contro le donne, tra le altre, compresa la Legge Generale contro la Violenza sulle Donne e Bambine promulgata nel 2007. Nel 2009 il parlamento destinò alla Segob solo 9milioni per l'elaborazione della Diagnosi Nazionale, dopo che le componenti della Commisiione sulla Prità di genere, scoprirono la mancanza di trasparenza nella gestione dei 40milioni originariamente decisi.A tutt'oggi la Diagnosi è un'obbligo di legge ancora inadempiuto.


Senza accesso alla Giustizia.

Nella Diagnosi della Sicurezza Pubblica la ricercatrice Gabriela Perez Garcia ha sottolineato che l'esistenza della sicurezza non si traduce automaticamente nello Stato di diritto o che questa sicurezza si accompagni alla giustizia per la popolazione, in particolare per le donne. "Non è sufficiente - avverte - che la politica garantisca sicurezza, se non crea giustizia,né conformità alle leggi nazionali e ignora i diritti umani e le garanzie costituzionali : è (in questo caso) una politica che non adempie alla sua missione".
Pérez García ha ribadito che la sicurezza deve prendere per mano la giustizia e lo Stato di Diritto.
" Le politiche che non rispondono a questo bisogno - insiste Alejandra Massolo, ricercatrice e consulente in tematiche di parità di genere  e governi locali - non sono coerenti con le norme che disciplinano il rispetto dei diritti della popolazione". E continua agffermando che la violenza di genere attenta in maniera diretta alla cittadinanza delle donne e alle pari opportunità di esercitare i loro diritti, partecipare alla vità pubblica, godere delle prorie libertà democratiche e contribuire allo sviluppo locale e nazionale, rileva anche che la cittadinanza delle donne è più formale che reale,la violenza che la caratterizza sia in ambito privato che pubblico, inibisce e logora i suoi diritti e le aree di empowerment conquistate attraverso infinite lotte," mantenendo la normale supremazia della cittadinanza maschile"

Nella loro proposta di sicurezza presentata questo mese, UNAM e IICD suggeriscono che l'accellerata di bilancio per la polizia  e la magistratura implica una stima di 300 pesos pro-capite, che risulterebbe incompatibile - sostengono - con la stima di 100 pesos pro-capite per il sistema d'ordine pubblico, che comprende le indagini di polizia. " Il che dimostra - spiegano le istituzioni accademiche - la comune tentazione di concentrare lo sviluppo istituzionale solamente in quei settori rilevanti per la lotta alla corruzione e la riduzione della violenza. Esperti nella lotta contro la violenza di genere osservano che esiste" un enorme scollamento" tra gli aumenti in bilancio e i risultati in materia di sicurezza pubblica. Assicurano che non c'è una diminuzione della violenza contro le donne e che invece le due variabili (bilancio e criminalità) sono parimenti aumentate.

Impunità

María de la Luz Estrada, coordinatora general del OCNF, considera che in cinque anni di amministrazione di Felipe Calderón,c'è stato un aumento sostanziale delle morti violente delle donne, attribuendolo al fatto che in questo cinquennio non si è voluto combattere a fondo questo flagello. " (Calderon) si è sforzato di porre fine con violenza alla criminalità organizzata,promuovendo altra violenza:non ha fatto la benché minima cosa per combattere la violenza contro le donne,invece ha aperto molti fronti contro di esse ( aumento del femminicidio e della tratta delle persone),il che favorisce un ambiente di permissività per violentare le donne, negando ad esse l'accesso alla giustizia e violare i loro diritti umani -  ha spiegato.

Luz Estrada ha criticato le agenzie federali create in questo quinquennio per combattere la violenza di genere, come la Commisione Nazionale per Prevenire,Eliminare la  Violenza contro le Donne (Conavim),considerando  " il taglio e nessun reale impegno" per la problematica. "Finora non ci sono registri degli omicidi dolosi di donne,né per le "scomparse", che tenga desta l'attenzione ha dichiarato l'attivista. " Ora - prosegue l'attivista - per colpa della "guerra" di Calderon come politica di Stato, le organizzazioni delle donne hanno nuovi fronti di provenienza della violenza di genere. " Non c'è solo il femminicidio,  -ha sottolineato - ma anche la tratta delle persone legata alla criminalità organizzata".
L'attivista segnala che l'OCNF sta documentando " il rapimento delle donne" a Chihuahua e Sinaloa, e  che nel caso di Guerrero, dove di recente si è tipicizzato il femminicidio,adesso alle abitanti le  "tirano fuori dalle loro case, le uccidono, violentano e commettono ogni tipo di vessazioni  senza fine."


(traduzione di Lia Di Peri)


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