martedì 11 ottobre 2011

Il femminismo islamico nel Nuovo Mediterraneo. Parte prima

(Vista la lunghezza dell'articolo,per economia della lettura ho deciso di dividerlo in più parti.)
*************************************************************************
 da Margot Badran

Capitolo del libro " La nascita del femminismo islamico" (una selezione dei lavori del Congresso Internazionale del Femminismo Islamico) (Oozebap 2008)

In Europa come nel resto dell'Occidente una delle principali sfide è come costruire società più ricche e pluraliste, che rispettino le libertà e i diritti dei cittadini di entrambi i sessi, senza distinzione di razza, religione, origine e allo stesso tempo riconoscere le differenze nei contesti dinamici.

In Africa e in Asia, la sfida è come i cittadini, siano essi mussulmani o di altre religioni, uomini e donne, appartenenti alla comunità di maggioranza o di minoranza, continuino ad attuare le loro costituzioni garantiste, ma che le leggi, le convenzioni religiose e le pratiche tradizionali spesso negano.

Come possono le affollate coste del " mar del mezzo" ( al-bahr al-abiyad al-mutawassit " o mare bianco del mezzo" in arabo, Mediterraneo dal latino " tra la terra"), con la sua posizione unica col nesso di culture convulse , creare una cultura per un nuovo Mediterraneo del XXI secolo?

Il genere femminile sovente rappresenta l'ideale astratto o il simbolo della nazione, pur essendo allo stesso tempo vissuto come simbolo negativo dell'"altro" 1 . 
Non esiste un modo più crudele di rappresentare l'Islam, la religione e la umma (la comunità dei credenti) come attraverso l'immagine di genere della donna oppressa. Raramente in Occidente e nel resto del mondo,l'Islam e le donne appaiono come immagini positive. Gli stereotipi, come si ripete spesso, si diffondono,in quanto contengono qualche verità.
Effettivamente la maggior parte delle interpretazioni maggioritarie dell' Islam (del Corano) sono pregiudizievoli alle donne e le pratiche oppressive in mome della religione si considerano per se stesse islamiche.Nell'emigrare verso l'Occidente,alcuni si portano queste idee e pratiche repressive. Nonostante esistano mussulmane di ogni  estrazione con una diversa comprensione dell'Islam, più sensibili alla parità di genere e che lottano per la sua attuazione. Questa posizione può qualificarsi come femminismo islamico.

L'argomento centrale di questo capitolo è che il femminismo islamico gioca un ruolo determinante nella configurazione della cultura del nuovo Mediterraneo(così come stabilisce un nuovo Islam). Mi permetto di suggerire che il femminismo islamico aiuta i paesi o le culture nazionali, per la formazione di una cultura mediterranea più ampia, dove si potrà dare maggiore pluralismo per le libertà, i diritti e la dignità, dove non ci sarà posto per il razzismo, il sessismo e lo sciovinismo religioso e nazionalista.

Io definisco il femminismo islamico come un discorso di uguaglianza di genere e di giustizia sociale che nasce dalla comprensione del mandato coranico. Il suo principale obiettivo è quello di attuare i diritti e la giustizia per tutti gli esseri umani, nella totatità delle loro esistenze, mediante un continum tra pubblico e privato. E' importante ricordare che questo femminismo è un discorso laico e religioso allo stesso tempo, proprio come l'Islam (din wa dunya, la religione e il mondo). Questo femminismo rompe con diverse dicotomie, non solo quella tra laici e religiosi, ma anche quella tra Oriente ed Occidente, maschile-femminile, pubblico e privato.
Le donne mussulmane, in diverse parti dell' Africa e dell'Asia, nell'osservare questo nuovo paradigma hanno cominciato a nominarlo "femminismo islamico". Così contrariamente a quanto da alcuni affermato,il termine non è stato concepito in Occidente 2.

Ma chi sono le femministe islamiche? Ogni essere umano od Insan è incoraggiato a leggere(iqra) il messaggio del Corano. Iqra significa leggere in entrambe le direzioni prendendo la parola e anche il suo significato. Il processo di discernere questo significato si chiama tafsir (esegesi). Coloro che leggono il Corano e trovano un messaggio di uguaglianza fondamentale per tutti gli esseri umani (compresa l'uguaglianza razziale e di genere) ed elaborano un femminismo basato su questa lettura, così come quelle che accettano questo pensiero come me, formano il femminismo islamico.
Tuttavia,ho notato che non tutte le persone che contribuiscono a creare questo discorso o che lo accettano, utilizzano questo termine e, di conseguenza, non si autodefiniscono femministe islamiche. Tra quelle che lo sottoscrivono troviamo mussulmane praticanti e non e per scelta, ad esempio,  le convertite delle quali la maggior parte sono donne occidentali 3.
Per essere femminista islamica non è necessario essere mussulmana ( anche se la maggior parte lo sono) ma spetta a tutte quelle che condividono questo discorso. Troviamo sia uomini che donne (sebbene quest'ultime siano in maggioranza) in Africa, Asia o in Occidente. Credo sia importante ricordare che ci sono mussulmane tanto occidentali che orientali ( per usare il contesto Oriente-Occidente) e come ho già detto entrambi hanno contribuito alla formazione del femminismo islamico dai suoi inizi. Sebbene i termini "Occidente" ed "Islam" non riflettono l'ampia realtà, nel contesto del femminismo islamico servono come referenti per trascenderli.

Un patrimonio dell'attivismo femminista trasnazionale in entrambi i lati del Mediterraneo.

continua.

web islam

(traduzione Lia Anita Di Peri Silviano)

Shirin Neshat




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.