mercoledì 16 ottobre 2013

La seconda ondata machista

Lydia Cacho*




                                 


Lucero è stata ferocemente picchiata per essersi rifiutata di fare sesso, e la Procura sta facendo di tutto per eliminare i diritti di questa ragazza messicana di Guanajuato e zittire la stampa insinuando che fosse in qualche modo colpevole dell’aggressione.

Mousin e Raja di 14 e 15 anni si son baciati in bocca fuori dalla scuola in Marocco e il loro amico Osama ha postato la loro fotografia su Facebook. Le autorità li hanno arrestati e, ora, sono sotto processo con l’accusa di atti osceni e danni alla morale pubblica. In Marocco baciarsi è considerato immorale, mentre picchiare o violentare la moglie, non lo è. Il ragazzo e la ragazza rischiano una condanna fino a due anni di carcere, perché – ha dichiarato la Procura – baciarsi in pubblico minaccia la società e va contro i principi educativi.
In Yemen, Saadah cui nome significa felicità, a tredici anni è stata venduta in matrimonio dal padre. Il marito, di cinquant'anni, ha pagato l'equivalente di 1200 pesos per la ragazza che maltrattava fino a quando a diciotto anni e con due figli è riuscita a fuggire e tornare a casa di sua madre. Il padre ha dichiarato che aveva venduto le figlie per evitare che vivessero in povertà. Adesso le due, come migliaia di bambini vittime di matrimoni forzati nel mondo, sono tornate a casa, con figli e figlie da sfamare, senza risorse o protezione, e sicure che lo Stato non riconoscerà la loro libertà e dignità.
In Indonesia, nella provincia sud di Sumatra, il ministro dell’istruzione ha proposto una legge che ordina che tutte le ragazze che vogliono accedere alla scuola devono essere sottoposte a un esame ginecologico per dimostrare la loro verginità. Le ragazze che non hanno l’imene integro, non potranno ricevere l’istruzione pubblica. Dietro questa politica, che alcuni gruppi conservatori mirano a standardizzare in Indonesia e che ha provocato le reazioni dei settori progressisti del paese, c’è il maschilismo. Il ministro dell'Istruzione, Muhammad Rasyd, dichiara che queste misure legali, impediranno alle donne di avere rapporti prematrimoniali. Le attiviste indonesiane che hanno protestato contro il ministro e i leader religiosi, hanno affermato che questa misura rappresenta un’enorme battuta d’arresto per i diritti delle donne nella regione.
Dietro di questi e a migliaia di altri casi, si nasconde un’ondata di misoginia, che pretende di cancellare i diritti delle donne e delle giovani. Diritti che le nostre antenate hanno conquistato, rischiando la vita. In alcuni paesi come il Messico, l'Indonesia o l’Italia sono approvate le leggi contro la violenza sulle donne, tuttavia la loro applicazione è soggetta a codici " morali ", contradditori, che favoriscono gli aggressori, mentre umiliano e re-vittimizzano le donne e le ragazze. Ogni giorno, migliaia di articoli  giornalistici documentano l’aumento del femminicidio nel mondo, una forma di violenza estrema, per controllare alcune donne e avvertire le altre che potrebbero essere le prossime della lista, se non obbediranno ai mandati del sessismo, che promuove una doppia morale.
L’argomento “ ho figlie e madre” usate dai politici è davvero assurdo, perché avere accanto donne, non garantisce la convinzione per l'uguaglianza giuridica e sociale.
Mentre ascolto le donne indonesiane discutere la legge sulla verginità, documento l’accettazione sociale dello sfruttamento delle donne in questa regione. Leggo che i media del Messico, Marocco, Indonesia, Yemen, non vogliono uscire da riflessioni superficiali: non analizzano il controllo sociale delle donne e delle ragazze attraverso l'espropriazione della loro volontà, i loro corpi e la loro sessualità.
Dobbiamo chiederci come si condiziona la loro educazione mediante la sottomissione, la loro sopravvivenza attraverso i matrimoni servili. O si nega l’accesso alla giustizia quando sono libere e si ribellano all’oppressione.
Fino a quando non riusciremo a portare la notizia dello scandaloso singolo caso al contesto delle politiche pubbliche e le convinzioni private di politici sessisti che promuovono l’oppressione, alla diseguaglianza e alla violenza, niente cambierà.  Nessuno ha chiesto al governatore di Guanajuato – che parla di sua madre – di esigere che, il procuratore che ha designato, faccia valere le norme giuridiche.
Nessuno ha chiesto al ministro di Sumatra se vuole un’istruzione gratuita ed egualitaria, senza mettere la testa sotto le gonne delle ragazze o al governo yemenita la necessità di abbattere la povertà e promuovere l’uguaglianza.
Chiaro. Come l’acqua.

Lydia Chaco, giornalista messicana, esperta in diritti umani e politica.

Frontera.info

(libera traduzione di Lia Di Peri)