sabato 17 dicembre 2011

Voci dal Monzambico

 " Voci dal Monzambico"diretto da  Susana Guardiola e Françoise Polo.
Un lungometraggio che recupera le radici del passato per ricostruire un presente, Candidato al premio Goya, 2012, dell'Accademia delle Arti e Scienze Cinematografica di Spagna.

" Voci dal Monzambico riscatta la voce delle donne africane, che lottano quotidianamente per lo sviluppo dell'Africa. 
Cinque storie che rappresentano il ciclo della vita delle donne. E' l'ombra del mito reincarnato in ognuna di esse:
Josina Machel,prima eroina e guerrigliera monzambica, che lottò per l'indipendenza e i diritti della donna.
Donne che continuano rivendicando uno spazio di voce facendo propria la lotta di Josina.

voces desde mozambique


martedì 13 dicembre 2011

Le donne di fronte alla reazione patriarcale . " Verso una nuova politica sessuale"

Il libro, forse, non arriverà mai da noi. Mi interessava far rilevare l'approccio complessivo di temi e argomenti che generalmente vediamo argomentati  separatamente o marginalmente.O, spesso, non trattati.


Nel corso degli ultimi decenni abbiamo assistito come spettatori passivi allo smantellamento dei nostri Stati, sia politicamente che economicamente.
Negli ultimi anni,questa strategia del sistema capitalista si è presentata più dura davanti a nostri occhi. Una strategia malamente chiamata " crisi del capitalismo" dato che si tratta di un'alleanza di più poteri economici a livello mondiale che ha causato una crisi profonda nel modello di società e del welfare che era stato costruito.

In questo contesto di smantellamento dello Stato, si osserva l'esistenza di un grande silenzio, su come influenzuerà e influenza la lotta per la parità tra donne e uomini, occorre chiedersi allora,la natura di questi cambiamenti e gli effetti sulle donne.

Questo è l'inizio del nuovo libro della professora di sociologia dell'Università della Coruña, Rosa Cobos*" Verso una nuova politica sessuale. Le donne davanti alla reazione patriarcale" nel quale mostra che uno degli effetti più categorici dei programmi di aggiustamento strutturale è la crescita del lavoro domestico non retribuito delle donne. Questo è il risultato diretto dei tagli alle prestazioni sociali da parte dello Stato, la rinuncia a quelle funzioni ( tra le altre,  salute, o alimentazione) che ricadono immancabilmente sulla famiglia e nuovamente sono assunte dalle donne.

Anche le politiche macroeconomiche hanno un'influenza significativa sul lavoro non retribuito e sulle condizioni di vita delle donne. Il sistema fiscale, le politiche monetarie e del cambio influiscono sulle condizioni materiali di queste. A tutto questo si aggiunge che le donne lavorano di più e in condizioni peggiori, ed essendo uno dei settori di popolazione più povera sono quelle che più hanno beneficiato dei programmi sociali e perciò sono quelle che più accusano le misure di aggiustamento strutturale, dal momento che a questi servizi vengono applicati i tagli nei bilanci nazionali.

I risultati di queste politiche economiche hanno un impatto immediato e visibile sulla vita delle donne e lo Stato  che ridefinisce ed amplia il "privato" per così rende così invisibili i costi del trasferimento dall'economia retribuita a quella non retribuita. La necessità di estendere il salario per poter far fronte alle necessità fondamentali quasi sempre comporta un aumento del lavoro domestico: più necessità di cucinare o cambiamenti nelle abitudini di acquisto, tra le altre cose. Il lavoro invisibile delle donne aumenta ogni volta che lo Stato non riesce a svolgere le funzioni relative alle prestazioni sociali, visto che sono le donne quelle che sostituiscono lo Stato.

Un altro aspetto negativo che questa sociologa mostra nel suo libro è l'ambigua inclusione delle donne nel mercato del lavoro globale. Ci dimostra come i nuovi sistemi di produzione flessibile, consistenti in un rapido cambiamento di una linea di produzione, richiedono un nuovo profilo di lavoratori/ trici. Devono essere persone flessibili,in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti, che possono essere facilmente licenziati, che siano disposti a orari di lavoro irregolari, ecc. Questo segmento del mercato lavorativo si sta trasformando in forza lavoro eterogenea, flessibile e temporanea, lavoratrici/tori senza posto fisso, mal pagate, con impiego a tempo parziale, lavoratrici/tori a domicilio, lavoratrici/tori a contratto per le piccole aziende semi-informali che si incaricano delle parti decentralizzate dei settori dominanti, ecc.

In tutti i paesi si tende alla deregolamentazione del mercato del lavoro, eliminando le norme di protezione e istituzionali con la scusa che sono ostacoli alla flessibilità e competitività.

Il mercato globale del lavoro mostra una crescente differenziazione tra uno strato di lavoratori,maggiormente uomini,altamente qualificati e con alti redditi e una "periferia" crescente, sempre più rappresentata da donne e migranti con occupazioni non permanenti, a contratto,sotto precarie condizioni lavorative e con un reddito basso ed instabile. In quasi tutte le regioni del mondo, la partecipazione delle donne sul mercato è aumentata, ma le condizioni sotto le quali si inseriscono in quel mercato sono sfavorevoli.
Il libro mostra anche da casi e circostanze concrete, come la globalizzazione, nella sua versione economica e neo-liberale sia un processo  che va sempre più approfondendo il divario tra ricchi e poveri e sta portando al limite la logica del profitto al di sopra di ogni progetto etico e politico di sviluppo umano. In questo contesto di vincitori e vinti, le donne non sono tra i vincitori, perché la loro inclusione nella nuova economia si attua in una zona segnata dalla disuguaglianza di genere.

Il capitalismo neo-liberale sta rinnovando il patto storico e inter-classista con il patriarcato a partire da alcuni nuovi termini.Sta eliminando una gran parte delle clausole,ma lascia intatto il nucleo di tale accordo che si traduce nella sottomissione agli uomini e allo sfruttamento capitalista e patriarcale. Sta gradualmente scomparendo la figura dell'uomo come fornitore economico della famiglia, ma appare una nuova figura, la "fornitrice frustrata" E' la donna che si inserisce nel mercato lavorativo globale, intrappolata in una giornata senza fine, a causa dell'aumento del lavoro domestico gratuito e invisibile ed ora, accede anche,al mercato del lavoro come lavoratrice " generica", flessibile, con la capacità di adattarsi a orari e compiti diversi, sostituta di un'altra che non accetta le condizioni di super-sfruttamento. Due sistemi egemonici - patriarcato e capitalismo neo-liberista- secondo l'autora- hanno patteggiato nuovi e più ampi spazi di lavoro per le donne, che si concretizzano nella rinnovata subordinazione agli uomini e nuove aree di sfruttamento economico e domestico.
In aggiunta a quanto sopra esposto,  troviamo nel libro, un tema che viviamo la maggioranza delle donne nei nostri paesi: la riflessione  sui rapporti tra  differenti culture. Negli ultimi decenni si sono intensificati i dibattiti e le discussioni suule relazioni tra le diverse culture. Il multiculturalismo, lo scontro di civiltà, il dialogo transculturale o la interculturalità, sono diventati oggetto di ricerca  e di discussione politica. La migrazione, l'informazione globalizzata,la povertà o i crescenti processi di uniformità culturale sono fenomeni sociali che stanno alimentando questo dibattito.

L'autora afferma che si sta producendo un rafforzamento delle identità culturali e di altre minoranze come risposta resistente ad una globalizzazione, che sembra voler eliminare qualunque specificità culturale e qualsiasi soggetto collettivo critico. E si interroga sul ruolo che giocano le donne all'interno delle culture e ciò che queste culture chiedono alle donne in esse inserite.

Secondo Rosa Cobos è un fatto che viviamo in una società multiculturale e che le donne sono la rappresentazione metaforica della cultura e su di esse cade il peso di difendere la sopravvivenza della comunità culturale. Esse sono le depositarie della tradizione  e le guardiane dell'essenza culturale. Pertanto risulta importante distinguere tra le pratiche culturali che devono essere rispettate  e protette  da quelle altre che devono essere demolite. Qui il femminismo, per l'autora, è una voce autorevole al momento di rilevare i limiti legittimi della tradizione.

Un altro punto che trova eco nel libro è come perdura, compresa la sua rivitalizzazione, la violenza sessuale. L'autora dichiara che la situazione delle donne è di grande ambivalenza, perché in gran parte del mondo, le donne hanno conquistato formalmente diritti individuali facendone anche uso. L'accesso a forme di indipendenza economica e di autonomia personale hanno permesso ad esse di negare qualche privilegio maschile all'interno delle sue relazioni familiari e di coppia. Le relazioni tra uomini e donne da una prospettiva micro-sociale sono cambiate significativamente in molte parti del mondo.
Ma la reazione del patriarcato si percepisce oggi, vedendo forme inedite di violenza, dal come i settori più intolleranti e fanatici delle società patriarcali stanno rispondendo con inusitata virulenza. Solo così può essere inteso il femminicidio o il diffondersi dello sfruttamento della prostituzione fino al punto di diventare la seconda o terza fonte dei profitti, dopo il commercio di armi e droga nel mondo. O, forse, afferma l'autora, tutto ciò è possibile perché in questo processo di riarmo ideologico del capitalismo e di riarmo ideologico del patriarcato, si sta verificando un processo di re-naturalizzazione della diseguaglianza. La prova di ciò è quel trasmettere attraverso tutti i livelli e mezzi di socializzazione e mediatici, l'iidea che la diseguaglianza è parte della condizione umana.
Sta guadagnando forza il concetto che la diseguaglianza non ha a che vedere con i processi sociali e politici, né con le strutture di dominio,né con il sistema egemonico, ma che la disegualglianza è parte ed è inerente all'esistenza umana.
Questa reazionaria forma di pensare si installa tra noi in modo totalmente silenzioso e sotterraneo, così da rendere possibile la perdita o la riduzione dei diritti lavorativi duramente conquistati o inserire la migrazione come cittadinanza di seconda o terza categoria.
In questo contesto che si sta diffondendo la perversa idea che la prostituzione è una pratica sociale neutra e un lavoro come un altro che non ha alcun rapporto con il patriarcato.

Questo libro dà voce e illumina sul come i cambiamenti che si stanno verificando nelle nostre società in base a questo nuovo dominio capitalista-patriarcale che ha un impatto diretto sulle condizioni di vita, libertà e uguaglianza delle donne. Ci mette in guadia su come l'ideologia della disuguaglianza i stabilisce nella composizione della nostra ssocietà e le conseguenze che ciò comporta.


Professora di Sociologia di genere presso l'Università di A Coruña, fondatora e direttora del Seminario Interdisciplinare di Studi Femministi della stessa Università, tra il 200o e il 2003.
(...)

Editoria Los libros de la Catarata
240 páginas
Formato: 13,5x21 cm
ISBN: 978-84-8319-602-1
Ref: 1CM365


(traduzione di Lia Di Peri )

domenica 11 dicembre 2011

Donne " conservate" all'orbitorio di Juarez

" Hanno tardato molto per decidersi e consegnarla" ha dichiarato nei corridoi della Procuda di Stato una funzionaria pubblica riferendosi al corpo di Adriana Sarmiento Enriquez, scomparsa a Ciudad Juarez, il 18 gennaio 2008. Le autorità locali avevano tenuto il cadavere della ragazza nelle strutture di Medicina Legale per  tutto questo tempo" senza precisare come e, perché, non avessero informato i  familiari

Adriana aveva 15 anni quando fu sequestrata. Lei e la sua amica Griselda  stavano ritornando a casa in autobus. Griselda era scesa due isolati prima di arrivare al centro città dove vive tuttora. Adriana continuò sola, come tutti i giorni, a due isolati più in là sull'autobus, a camminare poi, per un isolato lungo la strada Francisco Javier Mina, per prendere un secondo autobus fino alla colonia Mariano Escobedo dove viveva con i suoi genitori.A casa non arrivò mai. In quel tratto dove sarebbe stata per soli 12 minuti prima di prendere il secondo trasporto,scomparvero altre tre donne giovani e in momenti diversi, due delle quali uccise e tenute all'orbitorio e un'altra identificata  in un programma televisivo a Los Angeles, California, senza dire nulla sulla sua sorte.

La madre di Sarmiento pubblicò in diversi siti digitali la scomparsa della figlia, aiutata da migliaia di richieste per il centro città. Tuttavia, è stata completamente distrutta dal dolore e non potè continuare  insieme alle altre madri che si sono organizzate per continuare a cercare le loro figlie.

Cadaveri conservati per  anni

" Il corpo di Adriana Sarmiento potrebbe essere stato tenuto all'orbitorio per più di un anno" ha dichiarato una fonte a giornale Los Angeles Press e conservato come anonimo per sicurezza. Così è stato  nel caso di Gabriela Rivas Campos, 16 anni, scomparsa nel febbraio del 2008 e uccisa lo stesso anno. Il suo corpo fu trovato al Km 57 della Valle di Juarez e tenuto all'orbitorio per tre anni fino a quando le autorità decisero di comunicarlo alla madre, il 27 settembre e del 2011,  affermando " che dovevano fare i test del DNA e confrontarli  con i campioni che avevano dato i familiari delle vittime".

Carmen Castillo, madre di Monica Liliana Delgado Castillo, ha aspettato molto meno che le autorità le notificassero e consegnassero il corpo della figlia. Monica, 18 anni, scomparsa nel gennaio del 2011.  Il corpo fu anch'esso trovato al Km 57, dal giorno in cui fu assassinata e, consegnato nove mesi, insieme a quello di Hilda Gabriela, lo stesso 27 settembre, in una conferenza stampa organizzata dalle autorità della Procura di Stato di Chihuahua, alla quale Carmen Castillo ha scelto di non partecipare.

Sono stati "conservati" anche sette corpi di donne senza identificazione e senza informare l'opinione pubblica, che erano state trovate in Loma Blanca , nella Valle di Juarez. Sono sconosciuti il tempo e le circostanze per le quali le conservano all'orbitorio,nonostante che le madri  delle scomparse continuino a cercarle, chiedendo alla Procura lo stato delle indagini.
Il corpo di Jasmine Villa Esparza è un altro di quelli conservato nella camera mortuaria. Jasmine scomparve il 3 ottobre 2010 all'età di 13 anni. Fu trovata morta nella città di Sant'Agostino, secondo quanto affermato dal Los Angeles Press, senza che si sappia con precisione quando fu trovata morta, perché è ancora nei locali della camera mortuaria  e perché non è stata consegnata ai familiari.

La madre Isela Esparza Morales, ha contestato alla Procura nel febbraio 2011,di non cercare la figlia, che " a nessuno interessava, perché non si era fatto nessun controllo". Tuttavia, non ricevette nessun aiuto e nessuna informazione  sui progressi delle indagini e il corpo della figlia poteva  essere gia, allora, all'orbitorio.

Quindici corpi in più

Recentemente, hanno trovato altri 15 corpi di donne sepolte in una fossa comune nella Valle di Juarez. Queste informazioni non ufficiali date dalle autorità, tuttavia non dicono il luogo esatto dove sono tate trovate. I corpi restano trattenuti a Medicina Legale, alcuni sono vestiti, altri nudi. L'età oscilla tra i 17 e i 20 anni. Sono corpi che presentano segni di violenza, di sadismo, alcuni violentati.

" Cercano il modo di come consegnarli" rivela la fonte, " ma sembra che vogliano trattenere i corpi , come se non volessero consegnarli. Forse, per diffondere il terrore, ma è la stessa storia del 1993, nulla è cambiato"  ha lamentato la fonte.

La Procura generale dello Stato deve molte risposte alle madri di Juarez. Per il momento le domande più frequenti sono : dove le hanno trovate? Da quanto tempo erano seppelite? Da quanto tempo si trovavano all'orbitorio? Perché le autorità nascondono le informazioni? Perché scompaiono le tracce?  Chi erano in vita questi corpi massacrati?

Los Angeles Press

(traduzione di AnitaLia Di Peri Silviano)