domenica 31 luglio 2011

Il pensiero femminista e la ricerca attraverso l'arte

La società editrice Phaidon ha lanciato in spagnolo una nuova edizione di "Arte e femminismo"

 di Alejandra Hernández

Qual è il rapportro che si è stabilito dalla fine degli anni '60 tra l'arte e il femminismo?
Qual è stato l'impatto di questo rapporto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti?
Quali i contesti nei quali importanti artiste contemporanee hanno sviluppato il loro lavoro? 

Queste sono alcune delle domande alle quali risponde il libro Arte e femminismo, della scrittrice e curatrice Helena Reckitt, basato su uno studio di Peggy Phelan, eccezionale teorica femminista. 

Le esperienze, le idee e le voci delle principali rappresentanti dell'arte femminista americana e inglese, ma anche di quelle che non sono nate in uno di questi paesi, ma che hanno contribuito con il loro lavoro alla storia dell'arte di quelle nazioni sono state recuperate in questa pubblicazione di grande formato.

Nel caso delle artiste che non sono nate in questi due paesi (influenzandone però l'arte con i loro lavori) si trovano figure di spicco per l'arte contemporanea come Louise Bourgeois (Parigi, 1911 - New York, 2010) Annette Messager (Francia, 1943) e Doris Salcedo (Bogotá, 1958).

Il contesto nel quale  hanno sviluppato il loro lavoro e la relazione  esistente con altre artiste della loro generazione sono tra gli argomenti trattati in questo libro.

Con oltre 200 pagine illustrate a colori si presentano i contributi di  queste ed altre artiste che hanno messo in discussione con i loro lavori gli stereotipi che ruotano attorno agli uomini e alle donne, così come hanno fatto una riflessione sull'influenza che esercita la razza, l'età, la classe sociale e la sessualità nella produzione e accettazione dell'arte.

In totale, Arte e femminismo include l'analisi del lavoro di oltre 150 artisti dal 1960 ad oggi, come Alice Neel, Eva Hesse, Gillian Wearing e Coco Fusco.

Le assi tematiche affrontate da  Arte e femminismo (Phaidon, 2011,con una prima edizione nel 2005) sono suddivise in tre sezioni: "Studio", "Opere" e "Allegati", oltre alla Prefazione scritta dalla curatrice Helena Reckitt.

In quest'ultima, Helena Reckitt sostiene che il titolo di questa pubblicazione, " suggerisce l'esistenza di una relazione tra le richieste politiche delle militante femministe, i dibattiti sul pensiero femminista e le ricerche delle artiste che esplorano questi temi".

E aggiunge : "Questo progetto esamina la zona intermedia tra il femminismo e l'arte, guardando a ciò che le due discipline hanno avuto e hanno in comune."

Questa "zona intermedia"  della quale parla Reckitt è stata esplorata, tra le altre, dall'artista Shirin Neshat (Iran, 1957).

In una fotografia in bianco e nero, l'iraniana presenta una donna islamica che alza lo chador per mostrare il suo volto,sul quale è stato scritto un testo in calligrafia araba. Nell'orecchio della stessa donna, c'è una pistola che funziona come orecchino.
Con questa immagine presente nella descrizione contenuta nel libro, Neshat controverte le rappresentazioni delle donne iraniane tanto nelle culture d'Oriente come quelle dell'Occidente.

Nella sezione "Studio" Peggy Phelan rivisita le interpretazioni sull'arte realizzate dalle donne e offre nuove prospettive per affrontare la mutata relazione tra le idee e gli ideali del femminismo e le pratiche artistiche. 

"Opere" è la terza sezione. In questa vengono raggruppate un certo numero di artiste nelle categorie o tematiche come Eccesso, Personalizzazione del politico Differenze, Crisi di identità, Corpo- realtà e Donne del secolo.

Infine, "Allegati" comprende una biografia delle artiste e una estesa bibliografia sull'argomento.


(tradotto da Lia Di Peri)




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