(L'aumento del femminicidio dimostra la totale fallacia della
"guerra" di Calderon e l'ampio disinteresse per la vita delle donne.)
di Gladis Torres Ruiz
Nel
quinto anno dell'amministrazione di Felipe Calderon, la politica di
sicurezza e la guerra condotta contro il narcotraffico non si riflettono
in una riduzione della violenza contro le donne e in un maggior accesso
per esse alla giustizia, al contrario, l'impunità nei casi di
femminicidio è in aumento, avvertono attiviste ed accademiche.
Lungi dall'essere più "sicure", dal 2006 le messicane rimangono più esposte alla violenza.
Secondo
le statistiche del Ministero della Difesa nazionale ( SEDENA), riprese
dalla Banca Dati del femminicidio dell'Isis Internazionale,dal dicembre
2006 all'ottobre del 2009 sono state assassinate 3.726 donne.
L'Osservatorio
Cittadino Nazionale del Femminicidio (OCNF) registra sulla base dei
dati delle procure statali che dal gennaio 2009 al giugno 2010,sono
stati commessi mille728 omicidi dolosi di donne in solo 18 Stati della
Repubblica, di questi 890 sono stati definiti femminicidi.
Più risorse, più armi, più Violenza.
In
cinque anni di gestione, il governo federale ha aumentato ogni anno i
bilanci per le agenzie che guidano alla "guerra" contro il crimine.
Secondo il documento " Elementi per la costruzione di una politica
statale per la sicurezza e la giustizia in democrazia", l'Università
Autonoma del Messico ( UNAM) e l'Istituto americano di Diritto
Costituzionale (IIDC) sottolineano che la spesa pubblica per la
sicurezza e dell'ordine pubblico in ambito federale è dal 2007 quasi
raddoppiata. Sono stati assegnati quest'anno 66.00031milioni di pesos
(mdp). Il bilancio destinato a combattere la violenza contro le donne è
anche'esso duplicato passando tra il 2010 e il 2011 passando da 65
milioni di pesos a 110 mpd.
Il paradosso è che la cifra approvata per questa voce rappresenta solo il 10% della spesa totale per combattere la criminalità.
...
In questi cinque anni l'opacità nella gestione delle risorse federali è
stata costante. Per esempio, nel 2008 furono assegnati alla Segob
(Ministero degli Interni) dalla quale dipende la Commissione Nazionale
per Prevenire e Sradicare la Violenza contro le Donne (Conavim)
40milioni di pesos per istituire il Fondo Nazionale per Attenzionare la
Violenza di Genere e la Diagnosi Nazionale per tutte le forme di
violenza contro le donne, tra le altre, compresa la Legge Generale
contro la Violenza sulle Donne e Bambine promulgata nel 2007. Nel 2009
il parlamento destinò alla Segob solo 9milioni per l'elaborazione della
Diagnosi Nazionale, dopo che le componenti della Commisiione sulla Prità
di genere, scoprirono la mancanza di trasparenza nella gestione dei
40milioni originariamente decisi.A tutt'oggi la Diagnosi è un'obbligo di
legge ancora inadempiuto.
Senza accesso alla Giustizia.
Nella
Diagnosi della Sicurezza Pubblica la ricercatrice Gabriela Perez Garcia
ha sottolineato che l'esistenza della sicurezza non si traduce
automaticamente nello Stato di diritto o che questa sicurezza si
accompagni alla giustizia per la popolazione, in particolare per le
donne. "Non è sufficiente - avverte - che la politica garantisca
sicurezza, se non crea giustizia,né conformità alle leggi nazionali e
ignora i diritti umani e le garanzie costituzionali : è (in questo caso)
una politica che non adempie alla sua missione".
Pérez García ha ribadito che la sicurezza deve prendere per mano la giustizia e lo Stato di Diritto.
"
Le politiche che non rispondono a questo bisogno - insiste Alejandra
Massolo, ricercatrice e consulente in tematiche di parità di genere e
governi locali - non sono coerenti con le norme che disciplinano il
rispetto dei diritti della popolazione". E continua agffermando che la
violenza di genere attenta in maniera diretta alla cittadinanza delle
donne e alle pari opportunità di esercitare i loro diritti, partecipare
alla vità pubblica, godere delle prorie libertà democratiche e
contribuire allo sviluppo locale e nazionale, rileva anche che la
cittadinanza delle donne è più formale che reale,la violenza che la
caratterizza sia in ambito privato che pubblico, inibisce e logora i
suoi diritti e le aree di empowerment conquistate attraverso infinite
lotte," mantenendo la normale supremazia della cittadinanza maschile"
Nella
loro proposta di sicurezza presentata questo mese, UNAM e IICD
suggeriscono che l'accellerata di bilancio per la polizia e la
magistratura implica una stima di 300 pesos pro-capite, che risulterebbe
incompatibile - sostengono - con la stima di 100 pesos pro-capite per
il sistema d'ordine pubblico, che comprende le indagini di polizia. " Il
che dimostra - spiegano le istituzioni accademiche - la comune
tentazione di concentrare lo sviluppo istituzionale solamente in quei
settori rilevanti per la lotta alla corruzione e la riduzione della
violenza. Esperti nella lotta contro la violenza di genere osservano che
esiste" un enorme scollamento" tra gli aumenti in bilancio e i
risultati in materia di sicurezza pubblica. Assicurano che non c'è una
diminuzione della violenza contro le donne e che invece le due variabili
(bilancio e criminalità) sono parimenti aumentate.
Impunità
María
de la Luz Estrada, coordinatora general del OCNF, considera che in
cinque anni di amministrazione di Felipe Calderón,c'è stato un aumento
sostanziale delle morti violente delle donne, attribuendolo al fatto che
in questo cinquennio non si è voluto combattere a fondo questo
flagello. " (Calderon) si è sforzato di porre fine con violenza alla
criminalità organizzata,promuovendo altra violenza:non ha fatto la
benché minima cosa per combattere la violenza contro le donne,invece ha
aperto molti fronti contro di esse ( aumento del femminicidio e della
tratta delle persone),il che favorisce un ambiente di permissività per
violentare le donne, negando ad esse l'accesso alla giustizia e violare i
loro diritti umani - ha spiegato.
Luz Estrada ha
criticato le agenzie federali create in questo quinquennio per
combattere la violenza di genere, come la Commisione Nazionale per
Prevenire,Eliminare la Violenza contro le Donne (Conavim),considerando
" il taglio e nessun reale impegno" per la problematica. "Finora non ci
sono registri degli omicidi dolosi di donne,né per le "scomparse", che
tenga desta l'attenzione ha dichiarato l'attivista. " Ora - prosegue
l'attivista - per colpa della "guerra" di Calderon come politica di
Stato, le organizzazioni delle donne hanno nuovi fronti di provenienza
della violenza di genere. " Non c'è solo il femminicidio, -ha
sottolineato - ma anche la tratta delle persone legata alla criminalità
organizzata".
L'attivista segnala che l'OCNF sta documentando "
il rapimento delle donne" a Chihuahua e Sinaloa, e che nel caso di
Guerrero, dove di recente si è tipicizzato il femminicidio,adesso alle
abitanti le "tirano fuori dalle loro case, le uccidono, violentano e
commettono ogni tipo di vessazioni senza fine."
(traduzione di Lia Di Peri)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.