mercoledì 27 giugno 2012

Donne bruciate e sfigurate: la peggiore espressione della violenza machista

Donne bruciate con l'acido, una forma di violenza che lascia conseguenze permanenti,in continua crescita
In Argentina,  una giovane di 18 anni, gridava aiuto mentre  scendeva le scale, avvolta nelle fiamme perché il suo compagno di 38 annile aveva dato fuoco. Oggi, Daiana è in pericolo di vita.

Ore prima di questo tragico evento, Paula González (21 anni) moriva in ospedale per le gravi ustioni provocate dal suo compagno. La giovane che era incinta di tre mesi e aveva perso il bambino, ha lottato una settimana prima di morire.

In Colombia Gloria Piamba aveva chiuso la sua relazione. Uno sconosciuto le spruzzò dell'acido in strada. la temoia, i capelli e gli occhi hanno subito ustioni e le hanno lasciato il segno.Il suo ex partner non è stato condannato né arrestato.

Nel sud di Miami, l'11 giugno scorso, una donna di 34 anni, aspettava l'ex partner, che doveva riportargli il figlio di 4 anni. L'ex  compagno è arrivato da solo, le ha gettato benzina e le ha dato fuoco.

A Madrid, María Ángeles,una donna di 24 anni, è stata aggredita con acido solforico da uno sconosciuto che le ha bruciato il viso. La giovane è ricoverata in ospedale de La Paz,mentre la polizia sta indagando sul suo ex partner.

Questi recenti casi indicano chiaramente che il danno che si cerca di infliggere ad una donna supera la violenza machista dell'abuso ed anche della violenza di genere.

Lo scopo di questi attacchi è quello di lasciare una ferita indelebile sul viso e sul corpo di una donna.

" I motivi più frequenti per questi tipi di attacchi sono il rifiuto da parte delle donne alle avances sessuali o alle proposte di matrimonio"dichiara John Morrison,direttore di ASTI (Acid Survivors Trust International), un'organizzazione che indaga su questi casi drammatici che in tutto il mondo raggiungono i  1.500 l'anno.

Nel 40% dei casi le vittime sono donne al di sotto dei 18 anni e le aggressioni hanno a che vedere non solamente con problemi di coppia, ma anche con casi di vendetta familiare o di clan, quindi è frequente che siano bambine o adolescenti  quelle alle quali si vuole rovinare la vita.

 Di recente il caso di Patricia Lefranc, aggredita con acido solforico nel 2009 che le ha  lasciato conseguenze  permanenti sulla sua vita, ha avuto un finale insperato: il suo  ex compagno, Ronald Remes, autore dell'aggressione è stato condannato a 30 anni di carcere.

Le conseguenze fisiche e psicologiche di questi attacchi richiedono che la legislazione di ciascun paese debba contemplare la crudeltà di questa forma di violenza che supera ogni limite.

Come spiega ad ElPaís.com la direttora della Fondazione Quemado a Bogotà, Linda Guerrero,le vittime di queste attacchi " hanno bisogno di molte operazioni di ricostruzione e impianti di pelle. Tutte sono state aggredite sul viso, dove i segni sono più visibili e molte hanno perso l'occhio.
E rimangono colpite per sempre a tal punto, che hanno paura ad uscire da sole, vivono una depressione permanente e la loro sfigurazione produce rifiuto in vari settori della società.
infobae.com

(traduzione di Lia Di Peri)



                                                                   

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