La Corte Nazionale spagnola ha ammesso la richiesta presentata nel maggio scorso dalle organizzazioni della società civile e
dagli esperti internazionali con la quale si sollecitava l'indagine sulla violenza sessuale esercitata contro le donne maya come facente parte del genocidio in Guatemala
Il giudice Santiago Pedraz ha accettato l'ampliamento del reclamo vista la grande quantità di documentazione, testimoni e perizie che avallano la richiesta. ll giudice ha dichiarato l'ammissibilità dei crimini di genere, come delitti contro la libertà e l'integrità sessuale nella tortura; delitti contro la libertà e integrità sessuale nel genocidio; lo sfollamento forzoso come genocidio e l'impedimento alla riproduzione come genocidio.
Il magistrato Santiago Pedraz ha rilevato che al fine di compiere in maniera soddisfacente il dovere di indagare, perseguire e punire, questi gravi crimini internazionali debbono essere considerati come crimini di genere.
Nel documento viene affermato che la violenza di genere fu pianificata dall'apparato militare, per il quale l'aggressione sessuale rappresentava una "pratica abituale" essendo compresa come un ordine dettato dai superiori. Tra il 1979 e il 1986,le donne maya in Guatemala subirono da parte degli agenti dello Stato forme specifiche di persecuzione e violenza soprattutto di tipo sessuale.
Si verificarono così circa 465 violenze sessuali contro le donne: nel 88% dei casi le vittime erano donne maya, delle quali il 62% tra i 18 e i 60 anni, il 35%tra 0 e 17 anni e il 3% erano anziane. Il giudice ha indicato nel suo ragionamento che molte di esse furono assoggettate a schiavitù sessuale, a mutilazioni ed esposte poi, in luoghi pubblici. Molte furono abusate durante la gravidanza e hanno subito l'apertura del ventre al fine di annullarne la capacità riproduttiva.
Il giudice ha aggiunto che i fatti sono stati integrati nei reati definiti come genocidio, tortura e lesa umanità " ma che la mera l'integrazione non è sufficiente, in quanto occorre definirli al loro interno, perché altrimenti potrebbe portare all'impunità dei crimini sessuali denunciati".
Pedraz ha dichiarato che sia il diritto penale internazionale e diritto internazionale umanitario che il codice penale spagnolo forniscono una sufficiente base giuridica.
Occorre ricordare che la Corte Inter-Americana dei Diritti Umani ha condannato il massacro commesso dai kaibiles (il corpo più sanguinario dell'Esercito guatemalteco, addestrato dagli Stati Uniti) nel villaggio di Don Erres nella regione Peten. Qui 16 militari come prova di 'valore' squarciarono il ventre delle donne e strapparono i feti con le loro mani; uccisero 252 persone, soprattutto donne, bambini e anziani. Nell'aprile di quest'anno,Jorge Sosa Orantes, uno dei presunti responsabili fu ricercato dalla giustizia. Il giudice Santiago Pedraz che istruisce il caso ha chiesto al Canada la sua estradizione per essere processato per genocidio.
http://www.cimacnoticias.com.mx/site/
traduzione a cura di lia Di Peri
Per chi volesse approfondire la storia di questo genocidio:
http://periodismohumano.com/mujer/mujer-violencia-y-silencio-en-guatemala.html
http://blip.tv/piravan/promo-mujer-violencia-y-silencio-2028842
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