Un giudice (César Adán García Cú), di fronte alla mutilazione del
corpo di una donna - Ruth Noemí Elías Top - recisi i genitali,
decapitata, tagliate entrambi le mani e con profondi segni di machete
sui polpacci ha dichiarato che la mutilazione fu effettuata " con lo
scopo preciso da parte di Francisco Chocoj(il femminicida) di evitare
che la vittima fosse riconosciuta" e che non si è trattato di un atto di
perversione. Il sadismo secondo il giudice fu un comportamento
esasperato che non merita ulteriore punizione.
Davanti a questa dichiarazione è difficile non chiedersi: e se la vittima fosse stata sua madre?
di Carolina Vásquez Araya
Questo
caso uno tra migliaia di casi, serve per illustrare fino a che punto la
violenza contro la donna - per il solo fatto di esserlo - che è definita
come femminicidio - sia una condotta ammessa e giustificata.
...Tra
le questioni in sospeso che dovrebbero ricevere tutta l'attenzione c'è
il compimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio la cui terza
sezione recita: " Promuovere l'uguaglianza tra i sessi e l'empowerment
delle donne"
Questa dichiarazione ha una enorme portata.
Significa promuovere un equilibrio di forze in seno agli organi
decisionali e una completa consapevolezza del ruolo svolto dalle donne
nello sviluppo nazionale, il loro contributo in termini di educazione,
salute e qualità della vita, ma stabilisce anche l'obbligo della società
di rispettare la sua condizione di donna come essere completo con
identici diritti e responsabilità.
Negli ultimi anni la
società civile ha fatto un passo importante per affrontare le tematiche
di genere, con una visione di reinserimento sociale,allo scopo di
combattere stereotipi e pregiudizi radicati, idee sessiste e
discriminatorie, che sono stati il terreno di coltura dei comportamenti
misogini che si trasmettono di generazione in generazione.
Tuttavia,
non è bastato. Il problema della violenza contro le donne non è un tema
di moda, ma una patologia sociale la cui persistenza nelle azioni
quotidiane di milioni di esseri umani segna le società e impedisce di
raggiungere lo sviluppo.
La prosperità economica o l'accesso alla
tecnologia non possono considerarsi un indicatore di evoluzione, mentre
le donne non sono rispettate nella loro interezza.
Le istituzioni
dello Stato, gli apparati di sicurezza e il sistema di amministrazione
della giustizia sono istanze che abbisognano di un cambiamento radicale
del comportamento nei confronti di questo problema.
Giudici,
magistrati, pubblici ministeri, polizia e investigatori hanno l'obbligo
di trattare i casi di femminicidio con un atteggiamento comprensivo e
rispettoso.
Una società funzionale e autenticamente
democratica, rispetta in modo assoluto i diritti di tutti i suoi membri
e senza eccezione di classe.
Partiamo da qui.
(traduzione di AnitaLia Di Peri Silviano)
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