martedì 6 settembre 2011

Il femminismo di destra non esiste

 di Beatriz Gimeno

La scorsa settimana la femminista e saggista Naomi Wolf ha pubblicato un articolo nel giornale 'Publico' intitolato " Il femminismo reazionario" nel quale sosteneva incredibilmente, che le donne repubblicane, vicine  al Tea Party sono femministe e che il femminismo fa male ad ignorarle.

L'articolo era di una povertà concettuale allarmante ancor più che proveniva da un'autora che è una prestigiosa saggista.
Dal momento che la Naomi Wolf è una donna intelligente e finora ancora femminista, può essere che sia diventata essa stessa di destra ed abbia  cominciato ad allungare il termine femminismo più in là di dove può allungarsi. Può essere un altro tentativo di appropriarsi di un termine di sinistra socialmente prestigioso da parte della destra. O, forse, nient'altro che una pazzia. Vedremo...

Naturalmente queste politiche repubblicane, reazionarie, - così come le definisce la stessa Wolf -  non sono femministe.

Il femminismo non è una condizione naturale  delle donne che stanno in politica o sono in possesso di un lavoro.
Il femminismo è una teoria critica, è un movimento sociale e politico, è un'etica, è un paradgma ideologico con minimi normativi fuori dai quali non si può essere femminista. Inutile quindi dire che si può essere uomo e femminista e donna e antifemminista. Altra cosa è che  è vero che queste donne reazionarie stanno dove stanno grazie al femminismo, che possono votare grazie al femminismo, che possono lavorare, avere i figli che desiderano, non essere proprietà del marito, guadagnare denaro proprio, avere le loro proprietà, grazie al femminismo.

Ciò significa che alcuni dei principi fondamentali del femminismo sono diventati parte di ciò che sono  considerati diritti umani, sociali e politici indispensabili : il femminismo ha ampliato le possibilità vitali, di uguaglianza e felicità per tutti e tutte.
Questo è un successo del femminismo e dimostra che quest'ultimo è una delle rivoluzioni di maggiore successo del XX secolo in quanto è riuscito a conseguire che alcuni dei suoi postulati siano stati considerati patrimonio comune. Ma anche così,questo non fa  femminista chiunque li utilizzi , come non è socialista chiunque usi la sanità pubblica
.Perché il femminismo è molto di più di questo.


Dichiara Naomi Wolf che la libertà di scelta è la base del femminismo. Non è vero, la falsa libertà di scelta sarà la base del neoliberismo,non del femminismo. La base del femminismo è la uguaglianza tra uomini e donne. Nonostante le perversioni alle quali è esposta la parola "libertà", chiunque che non abbia un'deologia neoliberista sa che la libertà di scelta non esiste senza una precedente  uguaglianza che la garantisca. Senza uguaglianza non c'è libertà, se non per pochi, tra i quali raramente sono donne.

Al contrario, è sempre più evidente che essere femminista, cioè puntare sulla parità tra uomini e donne,esige non solo non essere di destra, ma essere anticapitalista.
La verità è che il capitalismo globalizzato  e il patriarcato (che è capitalista), due sistemi di oppressione interdipendenti sono alleati; il primo esige manodopera a basso costo, flessibile,impoverita, quasi schiava e il secondo sceglie il sesso di questa manodopera. Il primo esige un tributo in povertà umana, il secondo mette il sesso a questa povertà. La povertà è femminile, la manodopera a basso costo in condizioni di semi-schiavitù è composta da donne; i tagli ai servizi sociali di base sono sostituiti dai lavori gratuiti o sotto-pagati delle donne; la proprietà dei mezzi di produzione, della terra, della ricchezza è degli uomini,coloro  che non hanno terra sono le donne, che lavorano gratis sono donne, le precarie, le sotto-pagate sono le donne; coloro che sono rapite e ridotte in schiavitù  per essere vendute come schiave sessuali o cameriere domestiche al mondo ricco sono donne; colro che non sono padroni dei loro corpi sono donne; coloro che sono  costrette ad abortire o ad essere sterilizzate se vi è sovrapopolazione sono donne, ma coloro che sono obbligate a partorire contro la loro volontà se la popolazione è scarsa sono donne; coloro che sono analfabete perché non hanno soldi per istruirsi sono donne; coloro che rimangono fuori dagli ospedali perché non ci sono soldi per i medici sono donne; coloro che lavorano dall'alba al tramonto sono donne; coloro che emigrano in cerca di un futuro migliore che può trasformarsi in un incubo sono donne; colro che vengono uccise perché chiedono un sindacato in una fabbrica (maquila) sono donne; coloro che non hanno diritti lavorativi sono donne, ecc.

Questo è ciò che il capitalismo richiede alle sue vittime e il patriarcato si incarica che queste vittime siano donne.

Così che essere femminista,lottare per l'uguaglianza, la libertà, le  opportunità per le donne richiede un cambiamento delle strutture sociali, culturali, simboliche, ma anche economiche.

Cospedal, Sarah Paulin, Esperanza Aguirre, Margaret Thatcher e tutte queste donne di destra non sono femministe, perché pur essendo donne, le loro politiche peggiorano drammaticamente la condizione della maggior parte delle donne.

Ciò è incompatibile con il femminismo.

Così che non si può essere femminista e di destra.

Così come si può essere donne e reazionarie e di fatto quelle presentate da Naomi Wolf  ne sono un esempio: reazionarie si, femministe no.

Beatriz Gimeno, scrittrice  ex presidente de la FELGT (Federación Española de Lesbianas, Gays y Transexuales)


(traduzione di Anita Lia Di Peri Silviano) 



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