giovedì 8 settembre 2011

Messico : legalizzare le droghe, non gli omicidi

 di Arnold Kraus

A parlare del problema della droga, la cocciutaggine della maggior parte dei governi di tutto il mondo è immensa.

La ragione è che i governi sono gestita dai politici. Eppur non condividendo la mappa genetica, i politici si comportano in molte aeree nello stesso modo.
Sono molti gli esempi che testimoniano i benefici conseguenti alla legalizzazione di prodotti potenzialmente nocivi.

Così per i casi di alcool e tabacco.

Si è ripetuto fino alla nausea, i vantaggi susseguenti all'abolizione del proibizionismo negli Stati Uniti.
La legge,  che come si sa,proibiva di vendere bevande alcoliche rimase in vigore tra il 1920 e il 1935. Durante il proibizionismo, la mafia  si incrementò, l'aumento della criminalità e della violenza salì alle stelle. Bastano i dati qui riprodotti per comprendere la portata dannosa di quell'iniziativa. Prima del proibizionismo c'era una popolazione carceraria intorno ai 4mila detenuti nelle prigione federali degli Stati Uniti; nel 1935 la popolazione carceraria arrivò sino a 27mila detenuti.
Corollario: il proibizionismo incrementò il numero dei morti, diffuse la violenza e ingrossò le carceri.
Anche per il  tabacco si possono fare delle considerazioni. Nessun paese ha proibito l'uso del tabacco. Si è ristretto il suo utilizzo, sono aumentate le tasse e le innumerevoli campagne per ridurne i consumi. I risultati di queste azioni(anche se molto resta da fare) sono stati positivi, parte delle popolazioni sono consapevoli dei danni prodotti dal fumo e in alcuni luoghi il consumo è diminuito.
Corollario: la prevenzione non richiede il divieto,ma educa e sviluppa campagne ad hoc.

I due precedenti corollari,mi portano alla Svezia e Portogallo.

Entrambi le nazioni hanno depenalizzato il possesso di droghe per uso personale, e gli utenti hanno il diritto di possedere e consumare droghe, non di commercializzarle. Contrariamente alle previsioni degli oppositori alla legalizzazione, il consumo è diminuito ed il numero dei tossicodipendenti che ricorrono ai trattamenti terapeutici è aumentato, il che a sua volta, diminuisce il consumo.
Nuovo corollario:prevenire e trattare è adeguato; reprimere non funziona. L'esempio delle nazioni europee fa rivivere un antico concetto: il consumo di droghe e i loro dannosi effetti attengono all'area della salute, non a quella legale.
Si ottiene di più quando si serve - alcuni politici non servono perché non comprendono - il tossicodipendente in maniera completa che quando lo si stigmatizza e lo si imprigiona.
(...)
Il caso della Svizzera e del Portogallo,anche se appare strano,mi ri-porta al più discusso tema dell'eutanasia e del suicidio assistito.
Dal 1998, nell'Oregon, Stati Uniti, si permette il suicidio assistito, una pratica che consiste nel fornire ai malati terminali, sotto stretta osservanze delle regole mediche, i farmaci adeguati, affinché decidano dove, quando e con chi di porre fine alla propria vita. Così come gli oppositori alla legalizzazione delle droghe, i gruppi conservatori statunitensi previdero che legittimare il suicidio assistito avrebbe aumentato il numero dei casi. Come hanno mostrato le statistiche, il numero dei casi,dal 1998 non è cambiato. Neanche (come avevano previsto gli acerrimi oppositori), si è legalizzata una forma attiva di eutanasia. E' successo ciò che doveva succedere. I malati terminali si sentono protetti, molti non utilizzano droghe e muoino in pace, sapendo che essi contano. Inoltre i medici di quello Stato hanno mostrato  di curare di più questi malati terminali: li accompagnano e gli offrono tutti i farmaci necessari per lenire il dolore e ridurre la sofferenza.
Corollario: proteggere i pazienti terminali e accompagnarli è stata un'esperienza molto gratificante; proteggere i tossicodipendenti e aprirli altre possibilità darebbe buoni risultati.


Felipe Calderón ha dichiarato nell'ultima relazione del governo : " Lotta al narcotraffico fino all'ultimo giorno". Molti statisti la pensano come lui. Io dissento. La guerra alla droga è stata inutile, hanno perso la società e i governi. Si tratta di una guerra avvilente e brutale.
Se si legalizzeranno le droghe, in aggiunta a ciò che ho scritto,i governi avranno l'opportunità di controllare il mercato, di diminuire il potere delle mafie, limitare la vendita di armi ed investire in prevenzione ed istruzione, invece di riempire le carceri,di prendere il denaro dalla vendita della droga per assistere i tossicodipendenti, di educare la società, le forze dell'ordine,e i politici per ridurre la violenza e la corruzione prodotte dal narcotraffico.
Una settimana fa scrissi sul lutto che circonda e soffoca la nostra nazione. In riferimento al  crescente numero delle vittime rilevai : "Ogni mattina la tomba è più profonda" Aggiunsi: " nuove vittime si impilano alle vecchie"  e conclusi: " oggi abbiamo sotterrato i morti di ieri. Domani si seppelliranno quelli della vigilia"
Mi sarebbe piaciuto essermi sbagliato. Non è stato così.

Una sola è la soluzione: legalizzare le droghe.


(traduzione di AnitaLia Di Peri Silviano)




2 commenti:

  1. Molto interessante quello che posti. Sono stato in Messico 4 mesi quest'anno e tornerò a Gennaio, un posto speciale per me. Ti va uno scambio di link?
    Ciao

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  2. Molto volentieri. Abbiamo molte cose in comune, il '77 incluso.
    grazie.

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