di Arnold Kraus
A parlare del problema della droga, la cocciutaggine della maggior parte dei governi di tutto il mondo è immensa.
A parlare del problema della droga, la cocciutaggine della maggior parte dei governi di tutto il mondo è immensa.
La
ragione è che i governi sono gestita dai politici. Eppur non
condividendo la mappa genetica, i politici si comportano in molte aeree
nello stesso modo.
Sono molti gli esempi che testimoniano i benefici conseguenti alla legalizzazione di prodotti potenzialmente nocivi.
Così per i casi di alcool e tabacco.
Si è ripetuto fino alla nausea, i vantaggi susseguenti all'abolizione del proibizionismo negli Stati Uniti.
La
legge, che come si sa,proibiva di vendere bevande alcoliche rimase in
vigore tra il 1920 e il 1935. Durante il proibizionismo, la mafia si
incrementò, l'aumento della criminalità e della violenza salì alle
stelle. Bastano i dati qui riprodotti per comprendere la portata dannosa
di quell'iniziativa. Prima del proibizionismo c'era una popolazione
carceraria intorno ai 4mila detenuti nelle prigione federali degli Stati
Uniti; nel 1935 la popolazione carceraria arrivò sino a 27mila
detenuti.
Corollario: il proibizionismo incrementò il numero dei morti, diffuse la violenza e ingrossò le carceri.
Anche
per il tabacco si possono fare delle considerazioni. Nessun paese ha
proibito l'uso del tabacco. Si è ristretto il suo utilizzo, sono
aumentate le tasse e le innumerevoli campagne per ridurne i consumi. I
risultati di queste azioni(anche se molto resta da fare) sono stati
positivi, parte delle popolazioni sono consapevoli dei danni prodotti
dal fumo e in alcuni luoghi il consumo è diminuito.
Corollario: la prevenzione non richiede il divieto,ma educa e sviluppa campagne ad hoc.
I due precedenti corollari,mi portano alla Svezia e Portogallo.
Entrambi
le nazioni hanno depenalizzato il possesso di droghe per uso personale,
e gli utenti hanno il diritto di possedere e consumare droghe, non di
commercializzarle. Contrariamente alle previsioni degli oppositori alla
legalizzazione, il consumo è diminuito ed il numero dei
tossicodipendenti che ricorrono ai trattamenti terapeutici è aumentato,
il che a sua volta, diminuisce il consumo.
Nuovo
corollario:prevenire e trattare è adeguato; reprimere non funziona.
L'esempio delle nazioni europee fa rivivere un antico concetto: il
consumo di droghe e i loro dannosi effetti attengono all'area della
salute, non a quella legale.
Si ottiene di più quando si serve -
alcuni politici non servono perché non comprendono - il
tossicodipendente in maniera completa che quando lo si stigmatizza e lo
si imprigiona.
(...)
Il caso della Svizzera e del
Portogallo,anche se appare strano,mi ri-porta al più discusso tema
dell'eutanasia e del suicidio assistito.
Dal 1998, nell'Oregon,
Stati Uniti, si permette il suicidio assistito, una pratica che consiste
nel fornire ai malati terminali, sotto stretta osservanze delle regole
mediche, i farmaci adeguati, affinché decidano dove, quando e con chi di
porre fine alla propria vita. Così come gli oppositori alla
legalizzazione delle droghe, i gruppi conservatori statunitensi
previdero che legittimare il suicidio assistito avrebbe aumentato il
numero dei casi. Come hanno mostrato le statistiche, il numero dei
casi,dal 1998 non è cambiato. Neanche (come avevano previsto gli
acerrimi oppositori), si è legalizzata una forma attiva di eutanasia. E'
successo ciò che doveva succedere. I malati terminali si sentono
protetti, molti non utilizzano droghe e muoino in pace, sapendo che essi
contano. Inoltre i medici di quello Stato hanno mostrato di curare di
più questi malati terminali: li accompagnano e gli offrono tutti i
farmaci necessari per lenire il dolore e ridurre la sofferenza.
Corollario:
proteggere i pazienti terminali e accompagnarli è stata un'esperienza
molto gratificante; proteggere i tossicodipendenti e aprirli altre
possibilità darebbe buoni risultati.
Felipe
Calderón ha dichiarato nell'ultima relazione del governo : " Lotta al
narcotraffico fino all'ultimo giorno". Molti statisti la pensano come
lui. Io dissento. La guerra alla droga è stata inutile, hanno perso la
società e i governi. Si tratta di una guerra avvilente e brutale.
Se
si legalizzeranno le droghe, in aggiunta a ciò che ho scritto,i governi
avranno l'opportunità di controllare il mercato, di diminuire il potere
delle mafie, limitare la vendita di armi ed investire in prevenzione ed
istruzione, invece di riempire le carceri,di prendere il denaro dalla
vendita della droga per assistere i tossicodipendenti, di educare la
società, le forze dell'ordine,e i politici per ridurre la violenza e la
corruzione prodotte dal narcotraffico.
Una settimana fa scrissi
sul lutto che circonda e soffoca la nostra nazione. In riferimento al
crescente numero delle vittime rilevai : "Ogni mattina la tomba è più
profonda" Aggiunsi: " nuove vittime si impilano alle vecchie" e
conclusi: " oggi abbiamo sotterrato i morti di ieri. Domani si
seppelliranno quelli della vigilia"
Mi sarebbe piaciuto essermi sbagliato. Non è stato così.
Una sola è la soluzione: legalizzare le droghe.
(traduzione di AnitaLia Di Peri Silviano)
Molto interessante quello che posti. Sono stato in Messico 4 mesi quest'anno e tornerò a Gennaio, un posto speciale per me. Ti va uno scambio di link?
RispondiEliminaCiao
Molto volentieri. Abbiamo molte cose in comune, il '77 incluso.
RispondiEliminagrazie.