mercoledì 23 novembre 2011

Dal Sito dell'amica Vincenza Perilli:


Facciamo Breccia pubblica la traduzione di un appello di Palestinian Queers for Boycott, Divestment & Sanctions, in cui si chiede all'IGLYO - uno dei principali network di associazioni GLBT internazionali - di non essere complice delle politiche di pinkwashing israeliane svolgendo - senza prendere in questo modo posizione - la propria assemblea generale, prevista per dicembre, a Tel Aviv. L'invito, sempre sottinteso quando si pubblicano appelli di questo tipo, è di far circolare il più largamente possibile.

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Chiamata all’azione: Di’ all’IGLYO di stare fuori da Israele

Pubblichiamo questo appello di attivisti e attiviste queer palestinesi che chiede all'IGLYO di non essere complice delle politiche di pinkwashing israeliane.

Cari gruppi, collettivi, attiviste e attivisti LGBTQ,
Come queer palestinesi appartenenti a diversi collettivi - alQaws for  Sexual & Gender Diversity in Palestinian society, Aswat — Palestinian  Gay Women, and PQBDS (Palestinian Queers for Boycott Divestment and  Sanctions) - vi scriviamo per esprimere il nostro sconforto per la  decisione dall’ International Gay and Lesbian Youth Organization[IGLYO]  di organizzare l’Assemblea Generale per Dicembre 2011 a Tel Avivin  Israel. Anche dopo averci contattati e dopo aver espresso la nostra più  profonda preoccupazione rispetto alle implicazioni problematiche e  politiche dell’organizzazione di questa conferenza, IGLYO ha pubblicato  un “lettera aperta – 2011 GA” dove viene sottolineato che non sono per  nulla contenti di rimettere in discussione la loro decisione e che anzi  difendono le loro posizioni;  ingannando, quindi, i membri dei gruppi  LGBT all’interno di un processo di normalizzazione e provvedendoa  coprire l’apartheid di Israele e l’oppressione della popolazione  Palestinese.  IGLYO non ha solo deciso di tenere la loro General  
Assembly conference in Tel Aviv, ma ha accettato i soldi del governo  israeliano partecipando in una più ampia campagna nel dare una nuova  immagine ad Israele “brand Israel” e nel crimine del pinkwashing .   Stiamo perciò chiedendo supporto nel comunicare a IGLYO perchéla loro  azione è iniqua e indecente, per un’organizzazione come la loro che  dovrebbe battersi a fianco delle persone queer o dei diritti umani in  più larga misura. Le politiche di Israele e l’occupazione non distinguono persone queer  da etero. Tutta la popolazione palestinese – queer ed etero – deve  affrontare gli effetti del muro dell’apartheid, dei checkpoint, degli insediamenti illegali e della violenza dei coloni: nessuno menziona che vivere sotto occupazione militare ti toglie qualsiasi diritto come  abitante di quella terra. Tutte le persone a Gaza, inclusi i queer,  vivono sotto un assedio illegale e medievale - e di fatto Gaza non è  altro che una prigione a cielo aperto. E come tutte e tutti le/gli abitanti di Israele, le persone queer sono soggette a discriminazioni di  leggi e di educazione che attraversano tutta la loro vite sia  nell’ambito privato che pubblico.
Nonostante tutta la società civile e le organizzazioni non dovrebbero necessariamente essere responsabili delle azioni dei loro governi, Israeli Gay Youth (IGY), il gruppo che lavora all’organizzazionedella conferenza, è legata direttamente alla propaganda del governo di Israele e alla campagna pinkwashing. Per prima cosa, è una delle più grandi organizzazioni nel paese, IGY lavora a stretto contatto con l’esercito militare israeliano - Israeli Defense Force (IDF) -reclutamdo giovani queer nell’esercito – lo stesso esercito che occupa, isolando e chiudendo con il muro e i checkpoints persone queer e etero senza distinzione sia in West Bank che a Gaza. IGY, quindi, non solo è un’organizzazione gay ma è fautore dell’omonazionalismo e di quelle stesse strutture dello stato di Israele che i/le queer palestinesi combattono. In secondo luogo, IGY è finanziato ufficialmente da 15 differenti comuni, in più viola le indicazioni della campagna BDS e mostra piena complicità con le strutture statali di Isarele.La decisione di IGLYO di tenere l’assemblea generale a Tel Aviv in Israele finanziata dallo stato di Israele non solo viola la chiamata per la campagna di boicottaggio - Boycott, Divestment, and Sanctions - una campagna che ha lo scopo di far pressione ad Israele per la fine dell’occupazione delle terre palestinesi emulando l’efficace tatto anti-apartheid ma partecipando attivamente al pinkwashing di Israele che mira a rappresentare Israele come il paradiso per i queer spostando quindi l’attenzione fuori dai numerosi crimini contro la popolazione palestinese. Con questa campagna multi- millionaria  non si dà altro che un altro “successo”, IGLYO aiuta le violazioni di Israele della legge internazionale e supporta il predominio bianco includendo l’occupazione illegale e la politica razzista.
Come un’organizzazione la cui missione è quella “dicombattere tutte le forme di esclusione, di discriminazione e di persecuzione, è demoralizzante che IGLYO stia ignorando l’oppressione della popolazione palestinese, sia queer che etero, nonostante il fatto che la commissione dell’ IGLYO sia ben consapevole della sofferenza della popolazione palestinese sotto l’occupazione israeliana. Sembra proprio che l’esclusione, la discriminazione e la persecuzione sia accettabile quando va a colpire i corpi della popolazione palestinese.Per questo, noi collettivi queer palestinesi abbiamo l’urgenza che l’IGLYO trasferisca la sua Assemblea Generale fuori dallo stato di Israele.
Perciò chiediamo il vostro supporto alla nostra chiamata sulla questione dell’IGLYO seguendo questi punti:

·        Chiedi a IGLYO di trasferire l’Assemblea Generale fuori da Israele firmando questa lettera o scrivendo una tua lettera alla commissione dei direttori dell’IGLYO. Manda una lettera a: Board@IGLYO.com
·        Supporta la nostra “chiamata all’azione”– manda il nome del tuo collettivo, gruppo organizzazione a: info@pqbds.com
·        Visita il sito della IGLYO e lascia un commento alla loro “Lettera aperta – 2011 GA” ‘Open Letter – 2011 GA‘ . Comunica il perché loro dovrebbero trasferire la conferenza fuori da Israele.
·        Se tu sei una o un giovane europeo e/o uno studente queer, potresti non sapere che sei forse un membro della IGLYO. Visita la nostra pagina facebook e cerca nella lista delle organizzazioni i membri dell’IGLYO. Se trovi che sei membro di un’organizzazione-membro, non esitare ad inviare una lettera in cui si chiede l’urgenza di trasferire la conferenza in un altro luogo.
·        Diffondi il più possibile questo comunicato nel tuo sito / blog e invialo a tutte le persone LGBTQ, collettivi, gruppi.
·        Visita il nostro sito e tieniti aggiornato/a riguardo la campagna, contattaci se hai domande. Scrivici a: info@pqbds.com
Speriamo che con il tuo supporto possiamo far diventare IGLYO veramente un’organizzazione che rispetta i diritti delle persone queer includendo anche le/i palestinesi e fermare questo gioco che la fa diventare una pedina nel tentativo di Israele di promuovere questa finta apertura alle politiche queer ai costi della popolazione palestinese.
Grazie,
Palestinian Queer Groups: alQaws for Sexual & Gender Diversity in Palestinian Society
Aswat – Palestinian Gay Women
Palestinian Queers for BDS


Facciamo Breccia



 

2 commenti:

  1. Sarò anche tua amica ma sono la solita "impedita": non riesco a trovare nel tuo sito l'articolo che mi segnalavi nelll'ultimo commento che mi hai lasciato. Mi fai avere il link? Vorrei leggerlo. Scusa se ti faccio perdere tempo :-(

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  2. No, Vincenza. L'"impedita" sono io ( quantunque tua amica) perché ho utilizzato il termine 'sito',anziché blog.Per quanto riguarda invece Fb è postato sul "muro"(come dicono gli spagnoli)di Anita Silviano. Che sarei (sempre) moi.
    Una buona giornata.

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