giovedì 16 febbraio 2012

Svezia: Sterilizzazione in cambio di DNA

Una vergognosa campagna del Governo svedese per mantenere la sterilizzazione forzata delle persone trans che chiedono di cambiare il loro nome e il sesso nei documenti ufficiali.



Alcune ovvietà sulla Svezia: è il paese di Bergman, di Larsson e Salander; è il paese da dove arrivavano i turisti per scoprirsi e dell'intero paradigma della -sempre più - sospirata crescita dello Stato sociale. E' lo Stato che si suppone sia all'avangiardia di tutto. Per questo forse è più sorprendente che esiga la sterilizzazione forzata e irreversibile delle persone trans che chiedono di cambiare  il sesso e il nome sulla loro carta d'identità.
 La legge precedente è del 1972, quattro anni prima che il Governo svedese abolisse formalmente le norme che giustificarono la sterilizzazione nel paese per decenni. La passione per la eugenetica in Svezia si è trasferita alla collettività  trans e qui continua,precauzioni comprese: a chiunque proceda a cambiare i suoi dati nel registro civile è vietato congelare i suoi gameti per poterli utilizzare nella riproduzione assistita. Qualunque possibilità di paternità o maternità biologica di un/una trans in Svezia, viene annullata. Senza contare che la modifica nel Registro non viene accettata se il soggetto non si sia sottoposto al completo intervento chirurgico. Non solo devi esserlo, ma devi apparirlo. Totalmente.

La situazione svedese ha portato organizzazioni come All Out o Human Rights Watch (HRW), a lanciare campagne di sensibilizzazione per chiedere al Governo di abolire la legge.Era già stato fatto in precedenza con il governo olandese. Il dibattito si divide tra l'incudine ed il martello, dato che uno dei partiti che sostiene il governo, il minoritario partito della Democrazia Cristiana,è arrocata nella difesa dell'attuale legge con il classico motivo dell'"interesse dei bambini".

Genitorialità o identità.

Questa è per il momento la questione. Un dilemma che secondo HRW non è assimilabile: " La legge svedese crea disagio nelle persone trans che hanno deciso di non sottoporsi all'intervento chirurgico genitale per ragioni personali,che possono avere semplicemente il desiderio di essere genitori. I dati nel documento di identificazione possono non corrispondere alla attuale identità o apparenza, il che comporta che queste persone subiscano umiliazioni pubbliche, le rendono vulnerabili alla discriminazione e crea loro una grande difficoltà a trovare il lavoro.

La legge spagnola si rifà alla svedese.

Coloro che sostengono la campagna svedese citano la legislazione spagnola come esempio. Dal 2007, il cambiamento ufficiale si ottiene se il soggetto trans accetta di sottoporsi ad un trattamento ormonale per almeno due anni. La scelta del termine non è casuale. Secondo quanto spiega David Molina di Sidewalk e di Transmaricabollo 15M, gli endocrinologi ritengono che quello sia il periodo normale nel quale si produce la sterilità del 'paziente'. Paziente, perché ha dovuto anche sottoporsi ad una valutazione psicologica per stabilire che soffra di un'infermità mentale: la disforia di genere. Sembrerebbe che la legge spagnola si rifaccia alla svedese, anche se non proibisce il congelamento dei gameti per tentare di diventare in seguito  padri o madri biologici. Si, certo, ma solo privatamente e a pagamento.

Non è un'infermità.

Il dibattito che sta alla base è da sempre la de-patologizzazione delle persone  trans. Ed è qui che si arriva il paradosso. Mentre lo Stato spagnolo la vede come una malattia, la Svezia insiema alla Francia, dal 2011, non la considera una patologia. Da un pò di tempo il clamore per togliere l'identità trans dai manuali medici e psichiatrici si è esteso fino al Parlamento Europeo.
Secondo HRW, nel 2010 il Consiglio Europeo ha raccomandato agli Stati membri di rivedere i loro requisiti,inclusi i cambiamenti di natura fisica, richiesti per la modifica legale di sesso, al fine di evitare " gli elementi abusivi".
L'idea è che il cambiamento nel Registro deve essere " veloce, accessibile e trasparente". A quanto pare lo Stato spagnolo, non può cantare vittoria nella conquista dei diritti dei/delle trans.

Gran parte dei collettivi  chiedono la completa abolizione dei requisiti per il cambiamento nei Registri.
Molina riassume: trattamento ormonale libero e gratuito. E sempre con accompagnamento, informazione sugli effetti del processo e l'assistenza sanitaria pubblica e di prossimità. E, naturalmente,eliminazione del certificato di 'disforia' che stabilisce che l'individuo ha una patologia.
Come hanno spiegato i sociologi dell'Università Autonoma di Barcellona,Miquel Missé y Gerard Coll-Planas, in uno dei loro ultimi lavori: " Si tratta in particolare di rivendicare che le persone trans, nei trattamenti medici che si possono richiedere, sono soggetti attivi, in grado di decidere per se stesse; si tratta di rivendicare l'autonomia e la resposansibilità sui propri corpi, di prendere la parola per parlare delle proprie vite,cosa che finora hanno fatto solamente i medici".

In definitiva, non è una questione di apparire. Solo di essere. Liberamente.


I giorni dell'Eugenetica

Sterilizzazione forzata : una pratica comune.

Il caso svedese dovrebbe ricordarci che le sterilizzazioni forzate costituirono una pratica comune in molti paesi in tutto il XX secolo per evitare che individui con caratteri genetici " difettosi" o "indesiderabili" si riproducessero. Hitler, il più conosciuto propugnatore dell'eugenetica in Europa, affermò che si era ispirato alla politica statunitense per i suoi programmi di sterilizzazione.
All'inizio di quest'anno è stato reso pubblico che il Nord Carolina sarà il primo Stato nordamericano che risarcirà le vittime delle sterilizzazioni forzate con un indennizzo di 50mila dollari. Complessivamente furono sterilizzate con la forza in quello Stato, 7.600 persone, fino al 1976.
 In tutti gli Stati Uniti, circa 65mila persone subirono questa pratica eugenetica dagli anni '20 fino al 1981,quando si ebbe l'ultima vittima.
Le vittime erano persone con alcune disabilità mentali,malati mentali,sordi, ciechi, criminali, ma soprattutto, persone povere. Donne, nere, povere. Per esere più esatti. Come ha denunciato l'attivista Angela Davis, in molte occasioni sono state sterilizzate senza il loro consenso, compresa l'assenza di consapevolezza di essere ospedalizzate per altre cause, se non quella di partorire.

Con la stessa finalità ispiratrice di porre fine alla povertà e con i futuri poveri, più di 300mila donne, per lo più donne indigene Quechua furono sterilizzate in Perù tra il 1995 e il 2000 sotto il governo di Alberto Fujimori, grazie ad un programma di sanità pubblica finanziato a livello mondiale.

Le donne gitane sono state attaccate nella stessa direzione in Cecoslovacchia dal 1973 al 1990.

Canada, Giappone, Australia,Norvegia, Finlandia, Estonia, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Islanda, Panama e Porto Rico sono alcuni dei paesi che hanno promosso programmi di sterilizzazione.

Diagonal periodico

(Traduzione di Lia Di Peri)




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