mercoledì 24 agosto 2011

Ancora su Dominique Strauss-Khan

di Maria Bilbao

Nel bel mezzo di un mese convulso, con i paesi "liberati" e re-colonizzati, con espresse riforme della Costituzione, Dominique Strauss Kahn è stato prosciolto da cinque casi, perché il giudice Obus  ha accettato la "raccomandazione" del procuratore di Manhattan di ritirarli.

Cosi DSK ritorna vincitore, vittima e come il figliol prodigo alla natia Francia, tra le braccia della moglie,che gli  ha sempre manifestato il suo sostegno. E che n'è Nafissatou Diallo? Non lo sappiamo,anche se le prove mediche hanno confermato la violenza sessuale, questa donna,  come già avvenuto precedentemente con Assage ha dovuto giustificarsi davanti alla società e dare spiegazioni sul suo stile di vita,le sue amicizie, le sue storie sessuali.
La Diallo denunciò anche una tentata  corruzione di un testimone da parte di un sindaco francese, non appena vide il suo ambiente messo in discussione - non l'ex presidente dell'FMI, organismo in gran parte responsabile della deblace mondiale, né delle sue precedenti molestie ed aggressioni sessuali. Tuttavia, abbiamo incontrato ex amanti che hanno confermato la 'focosità del francese e la sua magnetica seduzione, così chiamata erotica,e quindi dell'inutilità della forza per conseguire i suoi scopi sesssuali.

Anche in questo caso troviamo qualcosa che non è nuovo, ma è di sempre: una donna violentata e pubblicamente messa in discussione.
Quando la donna osa uscire dal suo ruolo di vittima silenziosa e accusa il potente la si criminalizza e  deve sopportare non solamente la violenza, ma anche le successive criminalizzazioni: la cosiddetta re-vittimizzazione secondaria.

E' successo già negli anni '90 con il caso di Anita Hill, che accusò il suo capo Clarence Thomas di molestie sessuali , dove tutto il suo passato sessuale fu esposto pubblicamente e che scoprì non soltanto che il suo datore di lavoro fu assolto ma che essa stessa fu accusata di avere una vita licenziosa.
La stessa strategia che si è utilizzata nei confronti di Diallo: disarmare la donna, accusarla di essere un'arrampicatrice, una sfruttatrice, di avere un passato oscuro, di avere amicizie interessate.
Non vi ricorda nulla?

A me fa ritornare in mente Mónica Lewinsky, che nonostante avesse fatto sesso consensualmente,fu pubblicamente accusata di essere amorale e sfruttatrice, nonostante sia evidente la  componente di assimetria e di  grave abuso di potere. Così entrambi, Clinton e DSK sono etichettati donnaioli, dipendenti dal sesso e i loro crimini e abusi sessuali, privi magicamente di connotazione penale. E' chiaro che con la Diallo non è stato molto difficile, visto che è una donna di classe inferiore,migrante, attorniata da un ambiente marginale: è  molto più facile trovare lo sporco nella spazzatura.

Un'atra somiglianza che rileva nel caso di DSK con quello di Clinton è il  "serrare le fila" delle rispettive mogli.
Anne Sinclair, moglie di DSK, molto più strenua difensora  di Strauss- Kahn, che Hillary Clinton di Bill, ingoiano l'umiliazione pubblica pur di far fronte comune con i rispettivi mariti e dare così una visione assolutamente familista, innocua e normale dell'accusato.
Nei casi segnalati,la vita sessuale della donna, consenziente o no,ha una rilevanza pubblica che inclina la bilancia a suo sfavore, se l'accaduto viene fuori.

Però il caso di Strauss Khan possiede in aggiunta una pecularietà simbolica, perché qui abbiamo una donna nera, cameriera,migrante della Guinea, contro l'ex presidente del FMI, futuro candidato socialista della Repubblica francese o che è lo stesso, le altre contro un uomo bianco e il potere economico. Il sistema non poteva permettersi una sconfitta tanto simbolica che,senza scrupolo alcuno, respinge la prova scientifica ed offre la più totale immunità al - diciamo presunto - aggressore.

Il difensore della Diallo ha dichiarato che il procuratore ha abbandonato una donna innocente. Cosa?  La donna in questo caso è sempre stata innocente, non era lei a stare sotto processo per stupro. Ce lo ricordiamo? Ma questa affermazione, anche se proviene dalla difesa, rivela come nell'immaginario collettivo la vittima della violenza è sempre sospettata di provocazione e deve essere provata la sua totale neutralità, non la violenza dell'aggressore.
DSK ha manifestato tutto il suo sollievo per la fine di questa prova così ingiusta. Ovviamente è molto ingiusto stare in una situazione di potere economico, politico, sociale che concede un'impunità tanto selvaggia che travia i termini della legalità trasformando l'aggressore in vittima e l'aggredita in carnefice.

Dopo il caso già citato di Anita Hill,nel '92 fu proclamata la terza ondata femminista, donne nordamericane si svegliarono ed annunciarono che non avrebbero più permesso gli intrecci dell'enorme inganno, che un abuso si verifica indipendentemente dalla storia sessuale di una donna.
Che cosa accadrà questa volta? Forse il mondo è troppo occupato con la sua re-configurazione o forse questo capitolo non è ancora chiuso anche se così crede Strauss-Kahn.

Il sistema patriarcale capitalistico ha ancora una volta salvato uno dei suoi eroi, come nel caso di Assage, la sinistra ufficiale può smettere di preoccuparsi, perché uno dei suoi lavoratori potrà continuare a lavorare per la salvezza del mondo, nonostante l'ansia arrivista,la collusione e l'appetito sessuale di alcune "troie".
Possibilmente e nonostante le molte accuse di abuso sessuale, aggressione e molestie che stanno emergendo contro DSK, esso continuerà a rimanere la principale minaccia per Sarkozy e per prime tutte le donne della sinistra nel mondo dovrebbero essergli grate...


(traduzione di Lia Di Peri)

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